Morto Lionello Lupi, per sempre ricordato come uno dei minatori che tentò di salvare Alfredino Rampi
Lionello Lupi è morto all'età di 94 anni: ricordato come uno dei minatori che tentò di salvare Alfredino Rampi
Si è spento all’età di 94, Lionello Lupi. Tutti ricordano il suo nome, perché fu uno dei minatori che si calò nel pozzo per salvare Alfredino Rampi, il bimbo morto nel 1981. La tragedia accadde a Vermicino e ancora oggi ha un posto nel cuore del mondo intero. Lionello ha sempre raccontato, durante gli anni della sua vita, quell’esperienza che lo ha segnato e accompagnato nella vecchiaia.
Il minatore viveva da tempo nella Rsa di Grosseto, la Costa d’Argento di Orbetello. Nell’ultimo periodo aveva contratto il Covid-19, proprio dentro la struttura e purtroppo non è riuscito a vincere la battaglia contro il virus. Un focolaio che ha stroncato la sua vita e quella di altri ospiti anziani.
Lionello è stato ricoverato nel reparto di malattie infettive dell’ospedale Misericordia ed è morto nella notte tra l’8 e il 9 gennaio 2021.
Alfredino Rampi e l’orgoglio di Lionello Lupi
Dopo l’incidente del bambino Alfredino Rampi, la comunità chiese aiuto ai minatori italiani, esperti nel calarsi in stretti cunicoli. Lionello Lupi ha sempre raccontato di quanto fosse orgoglioso di aver partecipato allo storico salvataggio. Anche se insieme ai suoi colleghi, recuperò il corpo ormai senza vita, è sempre stato fiero di essere riuscito a consegnarlo tra le braccia della sua famiglia.
Prima di contrarre il Coronavirus, il minatore stava bene. Dopo la spiacevole notizia, in tanti hanno guardato la sua foto sorridendo, perché per sempre lo ricorderanno come uno degli eroi che mise a rischio la sua vita per salvare quella di un bambino di 6 anni.
La storia del bambino caduto nel pozzo
Alfredino Rampi si trovava in vacanza con la sua famiglia. Durante una passeggiata con il suo papà, il 10 giugno 1981, cadde in un pozzo a Vermicino. Quando l’uomo si rese conto della sua scomparsa, iniziò a cercarlo ovunque, fino a fare la tragica scoperta.
I primi tentativi di salvataggio, non andarono come previsto. Una corda si spezzò e una tavoletta ostruì il pozzo. Scavare un tunnel fu l’unica soluzione per arrivare fino ad Alfredino. Il 13 giugno, i minatori riuscirono a raggiungere il bambino, purtroppo recuperando il suo corpo senza vita.