Omicidio del piccolo Leonardo Russo: cosa ha fatto la nonna Tiziana Saliva dopo la sentenza contro la figlia

Dopo la condanna definitiva, la nonna di Leonardo, Tiziana Saliva, è corsa sulla tomba per dargli la notizia

Tiziana Saliva è la nonna del piccolo Leonardo Russo, il bambino ucciso di botte a Novara, lo scorso 2019. Dalla tragedia, la donna non ha mai perso occasione per recarsi sulla tomba del bambino e per parlare con lui.

La reazione di Tiziana Saliva

Lo ha fatto anche il giorno della condanna definitiva, quando sua figlia Gaia Russo e il suo ex compagno Nicolas Musi sono stati accusati di omicidio e condannati, entrambi, all’ergastolo.

Dopo aver avuto la certezza della duplice condanna all’ergastolo, ho avuto una ragione in più per raccogliermi sulla tomba. Con il cuore a pezzi ho sentito il bisogno di dire a Leo che finalmente giustizia era stata fatta.

Dopo due anni dalla morte di Leonardo, si è finalmente arrivati ad una sentenza definitiva. Nicolas Musi ha picchiato a morte il figlio della sua compagna, causandogli per via dei troppi colpi all’addome, un’emorragia interna. E non era la prima volta che lo picchiava. La madre, Gaia Russo, è rimasta a guardare ogni volta, non ha mai impedito al ragazzo di riempire di botte il suo bambino e quel tragico giorno, non ha nemmeno allarmato i soccorsi.

La reazione di Tiziana Saliva

Non solo, Gaia Russo ha anche inizialmente coperto l’omicida, affermando che Leonardo era caduto dal lettino. Una bugia subito smascherata dal team ospedaliero.

Il racconto di Tiziana Saliva

All’epoca dei fatti, nonna Tiziana aveva raccontato che da quando la figlia Gaia aveva conosciuto Nicolas Musi, non era più la stessa. L’anno prima, aveva lasciato il tetto familiare per andare a vivere con il padre biologico di Leonardo, un ragazzo di origini marocchine, di nome Mouez Ajouli.

La reazione di Tiziana Saliva

Finita la loro relazione, era tornata a casa con Leo, per poi andare a vivere con Nicolas Musi ad inizio 2019.

Gaia non era più la stessa, era succube di lui. Non muoveva un passo senza di lui e quando vedevo graffi o lividi su Leo, mi diceva che era caduto o aveva sbattuto. Mai ho avuto dubbi sul fatto che Leonardo venisse maltrattato.