Il tragico racconto della mamma della bambina di 4 anni morta a Bologna per un’errata diagnosi
"Continuavo a dirgli che non poteva essere gastroenterite": la disperazione della mamma della bambina di 4 anni morta a Bologna
La tragica vicenda è accaduta nell’ottobre dello scorso anno. Una mamma aveva accompagnato la sua bambina di 4 anni all’ospedale Sant’Orsola di Bologna, perché la piccola accusava nausee e forti dolori all’addome. Dopo una visita ed una lastra, quattro dottori dimisero la bimba con una diagnosi di gastroenterite.
L’indomani mattina, i dolori si sono ripresentati ancora più forti, tanto da spingere la mamma a portare di nuovo sua figlia nell’ospedale del capoluogo emiliano.
Nonostante i malesseri nella bambina non passavano ma anzi peggioravano, i medici non hanno mai cambiato la diagnosi iniziale.
Due giorni dopo il primo ricovero, il 21 di ottobre, la bambina di 4 anni è deceduta. Effettuato l’autopsia sulla piccola, è venuto fuori che la gastroenterite non c’entrava nulla e che era morta per un’occlusione intestinale.
Per quella che anche i pm incaricati hanno definito una diagnosi errata, è stata aperta un’indagine sui 4 medici che si sono occupati della bambina, che ora rischiano di essere accusati indagati per omicidio colposo.
La disperazione della mamma della bambina di 4 anni
A soffrire più di tutti per questa tragica scomparsa, è senza dubbio la signora Barbara, la mamma che ha dovuto dire addio per sempre a sua figlia di soli 4 anni.
Intervistata da Il Resto del Carlino, ha raccontato di come ha vissuto quei tragici momenti.
L’asilo mi ha chiamata perché lei stava male ed io sono andata subito a prenderla. Visto che aveva subito un intervento all’addome appena 6 mesi prima, l’ho portata al pronto soccorso pediatrico del Sant’Orsola.
Hanno detto subito che si trattava di gastroenterite. Anche il radiologo, dopo una lastra che io ho spinto per farle fare, ha concluso nello stesso modo. Poi ci hanno rimandate a casa. Lei però stava ancora male e il pomeriggio del 20 siamo tornate di nuovo in ospedale. Hanno continuato a parlare di gastroenterite fino a quando è morta, il giorno successivo.
Conosco mia figlia. Continuavo a dirgli che non poteva essere solo gastroenterite ma nessuno mi ha ascoltata. Racconto tutto questo perché voglio che quello che è successo a mia figlia non accada più a nessun altro.