Cimiteri di Roma, mamma non sa dove sia finita la bara del figlio
Cosa sta succedendo nella capitale e nei suoi cimiteri?
I cimiteri di Roma sarebbero nel caos. Recentemente una mamma ha denunciato una situazione insostenibile. 30 anni fa la donna ha perso suo figlio, morto prima di compiere i 18 anni. Si era rivolta ad Ama per la cremazione, ma da allora non sa che fine abbia fatto la bara del ragazzo. Le negano di entrare nel deposito per controllare che sia ancora lì. Cosa sta succedendo?
Sepolture e cremazioni non sarebbero garantite al momento nei cimiteri di Roma, dove la situazione sarebbe al collasso. Molti cittadini hanno denunciato negli ultimi mesi quello che accade all’interno delle strutture, con racconti che fanno venire i brividi.
Molte persone aspettano una risposta da Ama per quello che riguarda la sepoltura o la cremazione dei propri cari venuti a mancare. Senza tralasciare il fatto che i cimiteri versano nel degrado più assoluto: erba non tagliata, incuria, lapidi rotte, manutenzione assolutamente assente.
A FanPage una donna ha raccontato di aver perso suo figlio 30 anni fa a causa della distrofia muscolare. Annamaria Calabassi si è rivolta ad Ama perché, trascorso questo tempo dalla tumulazione, la salma poteva essere cremata e la donna poteva portare le ceneri a casa.
Gli addetti dell’azienda municipale non sanno dove sia la bara. E impediscono alla donna di vedere nel deposito se la bara si possa trovare lì. La mamma teme che i resti del figlio siano finiti in una fossa comune. E che lei non potrà mai avere l’urna con le sue ceneri per ricordarlo.
Il caos dei cimiteri di Roma nelle parole della mamma
La donna è disperata:
Mio figlio da un anno è senza tomba, non mi hanno neanche fatto entrare nel deposito, mi hanno cacciato. Me lo facciano almeno vedere.
La mamma ha anche chiesto di poter pagare tutte le spese e portare la bara da un’altra parte. Ma la risposta del personale AMA è da denuncia:
Mi hanno detto: E no signora, non è può togliere l’osso dalla bocca di un cane.
Giovanni, fratello del ragazzo morto, con la madre ha deciso di procedere per vie legali.