Bonus lavoratori stagionali: 2.400 euro una tantum in arrivo
Da metà Giugno gli aventi diritto riceveranno l'importo una tantum
Tra le categorie di lavoratori più colpiti dalle conseguenze della crisi innescata dal covid ci sono sicuramente i lavoratori stagionali. Questa categoria ha visto drasticamente ridurre se non addirittura azzerare le entrate a causa delle chiusure forzate soprattutto nel campo turistico. Per loro per fortuna è arrivato a sostegno il decreto varato dal governo Draghi e diventato operativo lo scorso 23 marzo.
L’Inps sta comunicando nella sezione specifica del sito i primi esiti delle domande per i ristori. Le date di pagamento saranno pubblicate nei prossimi giorni nel fascicolo previdenziale degli aventi diritto. Il bonus in questione riservato ai lavoratori stagionali prevede un assegno una tantum per i seguenti lavoratori: lavoratori stagionali nel campo turistico, lavoratori dipendenti stagionali appartenenti a settori diversi da quelli del turismo e degli stabilimenti termali, lavoratori autonomi occasionali, lavoratori incaricati alle vendite a domicilio, lavoratori a tempo determinato dei settori del turismo e degli stabilimenti termali e i lavoratori dello spettacolo.
Bonus lavoratori stagionali: da metà Giugno il via al pagamento
L’importo sarà pari a 2.400 euro ed entro metà Giugno potrebbe essere messo in pagamento. Il decreto indica che coloro che hanno già ricevuto precedenti ristori non devono presentare una nuova domanda. Per loro l’importo verrà erogato automaticamente con le stesse modalità dei precedenti. Gli altri potranno invece inviare domanda tramite il portale Inps entro e non oltre il 31 Maggio 2021.
Chi incontra problemi nella compilazione del modulo online potrà avvalersi del supporto di un CAF o patronato che provvederà al completamento della domanda occupandosi poi dell’invio.
Per i lavoratori dello spettacolo, il nuovo decreto ha introdotto un elemento di novità rispetto alle precedenti disposizioni in materia di indennità COVID-19. Infatti, mentre le precedenti disposizioni prevedevano che il lavoratore dovesse fare valere un reddito non superiore a 35.000 euro, ora questa soglia è stata innalzata a 75.000 euro che il lavoratore non deve superare per l’accesso alla relativa indennità onnicomprensiva.