Sparatoria di Ardea, un testimone racconta quei drammatici momenti
Ecco cosa è successo in quei terribili attimi
La sparatoria di Ardea lascia l’amaro in bocca a tutti coloro che hanno appreso della morte di povere vittime innocenti, anche due bambini, per mano di un uomo privo di cuore. I testimoni raccontano quei drammatici momenti in cui prima hanno sentito gli spari e poi le urla dei bambini. Prima di capire quello che purtroppo era accaduto.
Ad Ardea, in provincia di Roma, domenica 13 giugno, al mattino, è avvenuta una vera e propria strage. Un uomo di 34 anni ha ucciso un anziano di 74 anni e due bambini, di soli 3 e 8 anni. Poi si è rinchiuso in casa prima di suicidarsi, rifiutandosi di parlare con i negoziatori intervenuti.
Sono state ore di tensioni in provincia di Roma, con gli agenti che invitavano le persone a non uscire di casa, perché l’assassino di tre persone si era rinchiuso ed era potenzialmente pericoloso. Quando gli agenti hanno fatto irruzione lo hanno trovato morto nella sua camera da letto.
Andrea Pignani è l’ingegnere informatico che ha compiuto la strage di Ardea. Tutti lo conoscevano e tutti ne avevano paura. Non era la prima volta che faceva atti del genere. Ma nessuno lo aveva mai denunciato.
Alcune persone hanno raccontato che a volte minacciava con una pistola, che però credevano essere uno scacciacani. Rita Rossetti, mamma del killer, a maggio aveva chiamato i Carabinieri dopo un’aggressione con un coltello. Era stato sottoposto un Tso, ma era di nuovo libero.
Sparatoria di Ardea, le parole degli abitanti del quartiere
Una donna che abita proprio di fronte al parco di Ardea ha raccontato quello che hanno sentito gli abitanti del quartiere prima di comprendere quello che stava accadendo:
Abbiamo sentito degli spari, io ne ho sentiti tre, mio marito cinque e prima delle urla di bambini. Siamo usciti proprio per vedere cosa stava accadendo e in quel momento i colpi di pistola.
Purtroppo poi hanno appreso che l’uomo aveva ucciso un anziano e due bambini piccoli.