Strage di Ardea, il sogno spezzato del piccolo Daniel e lo strazio della madre
Strage di Ardea, Daniel era una promessa del calcio: il racconto del suo mister
Purtroppo nella strage di Ardea, avvenuta nella mattinata di domenica 13 giugno, hanno perso la vita i 2 fratellini Daniel e David Fusinato di 9 e 5 anni. Il più grande amava giocare a calcio, era un portiere ed il suo allenatore ha deciso di raccontare il suo amore per questo sport.
Quel giorno Andrea Pignani, un ragazzo di 34 anni, con gravi problemi psichici, è uscito dalla sua abitazione con la pistola tra le mani. Ha percorso circa 200 metri e quando è arrivato al parco, ha iniziato a sparare contro le prime persone che ha incontrato.
In questo episodio drammatico hanno perso la vita Salvatore Ranieri, un uomo di 84 anni ed i fratellini David e Daniel Fusinato. Erano in quel posto a giocare con i loro coetanei.
Il più grande dei bambini, amava giocare a calcio. Era il portiere della squadra Ostiamare. Infatti il suo allenatore Marco Proietti, in un’intervista con La Repubblica, ha voluto parlare del piccolo. L’uomo ha dichiarato:
Daniel era molto bravo, promettente, solare, felice di allenarsi con gli amici, da anni giocavamo insieme. Era il nostro portiere, il nostro capitano. Da tempo i talent scout della Lazio lo seguivano, stava per essere chiamato.
Conoscevo bene anche il fratellino, c’era sempre anche lui, mi chiamata sempre ‘Ehi mister di Daniel.’ Si avvicinava sorridendo, mi dava il cinque e diceva che avrebbe fatto il portiere anche lui. La madre viveva per i suoi bambini, era la loro vita, l’ultima volta che abbiamo parlato era 3 giorni fa.
Strage di Ardea, lo strazio della mamma quando i figli erano a terra
Tante persone hanno assistito a quella scena terribile. Un ragazzo chiamato Christian, in un’intervista con Fanpage.it ha voluto parlare dello strazio della mamma di David e Daniel, quando erano a terra, in attesa dei soccorsi. Il giovane ha raccontato:
Ho sentito 2 spari, delle urla fortissime che chiedevano aiuto ed il suono delle sirene di un’ambulanza, sono corso in quella direzione ed ho visto i bimbi stesi a terra e di sfuggita anche l’anziano, sempre a terra, con una ferita alla testa.
Il cuore mi si è fermato, devono esserci controlli più approfonditi. Sono senza parole, è difficile dimenticare. Quando sono arrivato c’erano la madre ed il padre che hanno provato a rianimarli. La mamma diceva: ‘Ce la fate, siete forti, non è successo niente!’