La storia di Plump, il gufo in sovrappeso che non era in grado di volare
Quando il passante ha notato per la prima volta Plump, pensava che non riusciva a muoversi perché ferito
Siamo ormai arrivati al periodo delle vacanze e la parola “vacanze” va a braccetto con la parola “cibo”, questo lo sappiamo tutti. Sembra che lo stesso discorso sia stato affrontato anche dal gufo Plump. Quando alcuni passanti lo hanno notato, nel fondo di un fosso in una località di campagna in Inghilterra, il volatile faceva fatica perfino a camminare, figuriamoci ad alzarsi in volo.
Il passante ha notato il povero gufo in un fosso vicino a Saxmundham, in Inghilterra. Era immobile e da lontano sembrava proprio che fosse ferito. L’uomo si è avvicinato e, invece di spaventarsi, l’uccello è rimasto sempre fermo. Una cosa abbastanza insolita per un animale selvatico che non è assolutamente abituato al contatto con gli umani.
A quel punto, convinto davvero che il gufo stesse male, il passante ha chiamato i volontari del Suffolk Owl Sanctuary, un’associazione della zona che si occupa principalmente di salvaguardare i rapaci.
I soccorritori hanno prelevato il volatile e lo hanno portato nella loro struttura per degli esami. Durante una visita preliminare, lo hanno posizionato su una bilancia e sono rimasti sbalorditi vedendo che il povero gufo pesava circa un terzo in più di quello che si aspettavano.
Perché Plump pesava così tanto?
Un gufo adulto sano, in media, tende a pesare circa 650 grammi, mentre il povero Plump era arrivato a pesare poco più di un chilo. Ma per quale motivo pesava così tanto?
Rufus Samkin, falconiere del santuario, ha detto:
Aveva uno strato significativo di grasso appena sotto la pelle, principalmente intorno alle cosce e all’addome. È un po’ insolito per un gufo selvatico essere così significativamente sovrappeso.
Secondo Samkin e gli altri esperti, quindi, Plump aveva semplicemente esagerato con il cibo durante la stagione estiva. Proprio come facciamo noi umani, ironia della sorte.
Facendo un analisi del territorio in cui è stato trovato, i volontari hanno visto che la zona era strapiena di ratti, un cibo molto prelibato per i gufi. E il piccolo Plump se ne era inconsapevolmente approfittato troppo. Forse in previsione della stagione invernale, aveva fatto il pieno di calorie e di grassi.
Grazie ad una dieta equilibrata e controlli costanti, Plump è tornato presto in forma. Il personale del santuario continuerà a tenerlo d’occhio anche quando sarà tornato nel suo habitat naturale.
La sua storia, intanto, è diventata virale sul web ed ha appassionato migliaia di utenti da ogni parte del mondo. Se vi è piaciuta, condividetela con i vostri amici.