La compagna di Emanuele Melillo ha perso il bambino che portava in grembo
Troppo forte lo stress psicologico per la morte di Emanuele Melillo: la sua compagna ha perso il bambino
Una tragedia che pare non avere fine, quella iniziata quel maledetto giovedì 22 luglio scorso. Quel giorno, un autobus carico di turisti è precipitato in una scarpata a Capri, uccidendo sul colpo Emanuele Melillo, l’autista del mezzo. Soltanto pochi giorni prima dell’incidente, la compagna di Emanuele aveva scoperto di essere incinta. Una gravidanza che, per via del forte stress emotivo di questi giorni, si è interrotta prematuramente.
Si fa ancora molta fatica a riprendersi da quanto accaduto a Capri lo scorso giovedì 22 luglio intorno alle 11:30 del mattino. Un minibus carico di turisti è uscito fuori strada, ha sfondato le barriere protettive di un ponte ed è precipitato lungo una scarpata alta una decina di metri, finendo la sua corsa su uno stabilimento balneare in zona Marina Grande.
Il bilancio complessivo è stato di 23 feriti, per fortuna nessuno in pericolo di vita, ed una sola vittima. A perdere la vita, ironia della sorte, è stato Emanuele Melillo, l’autista che era alla guida del bus.
Inizialmente si era parlato di un malore che aveva causato, allo stesso tempo, la morte del giovane e l’incidente stesso. L’autopsia disposta dalla Procura nei giorni successivi, però, ha escluso questa ipotesi ed ha confermato che la morte è sopraggiunta per i gravi traumi riportati nell’impatto.
Emanuele Melillo aveva appena scoperto di aspettare un secondo bambino
Emanuele Melillo era già papà di un bambino, nato da una precedente relazione. Da pochissimi giorni aveva scoperto che Rosaria Ardita, la sua nuova compagna, era incinta e le avrebbe presto regalato un secondo figlio.
La morte di Emanuele, però, ha scosso così tanto la donna e tutta la famiglia di Melillo, che alla fine la gravidanza si è interrotta bruscamente e prematuramente.
La giovane donna ha iniziato a stare male subito dopo aver ricevuto la notizia che mai avrebbe voluto sentire.
Tanti benefattori vogliono aiutare la famiglia della vittima
Tantissimi benefattori, tramite una raccolta fondi, stanno fornendo tutto il loro supporto emotivo ed economico a questa famiglia. Una famiglia devastata dalla morte di un figlio, di un compagno e di un padre di soli 33 anni, avvenuta per un destino così tragico.