Daniele Mondello: le parole del medico legale Antonio Della Valle e del dottor Enrico Delli Compagni
Daniele Mondello, marito di Viviana Parisi e padre del piccolo Gioele, ha pubblicato i video dei suoi consulenti dopo le ultime indiscrezioni emerse
Dopo il criminologo Lavorino, Daniele Mondello ha voluto pubblicare le parole di altre due importanti figure nel caso di sua moglie Viviana Parisi e suo figlio Gioele Mondello, morti lo scorso anno nelle campagne di Caronia. Si tratta del medico legale Antonio Della Valle e il dottor Enrico Delli Compagni.
Entrambi hanno pubblicato un video per fare il punto della situazione, dopo le ultime indiscrezioni emerse sulla famiglia delle due vittime e dello stesso Daniele Mondello. E dopo la richiesta di archiviazione da parte della Procura di Patti. Quest’ultima vuole chiudere il caso come omicidio-suicidio, perché gli elementi raccolti proverebbero che la famiglia era a conoscenza dei problemi psicologici di Viviana e che la dj abbia ucciso suo figlio e si sia poi tolta la vita, gettandosi dal famoso traliccio.
Le parole dei due consulenti incaricati da Daniele Mondello
Antonio Della Valle ha confermato quanto già dichiarato da Carmelo Lavorino e sottolineato tutte le difficoltà affrontate.
Ad oggi abbiamo la possibilità di leggere gli atti, le intercettazioni, le posizioni, le valutazioni tecniche, le dichiarazione degli operatori di soccorso e degli inquirenti…. ad oggi però noi non abbiamo fotografie a colori, non abbiamo i video e tutto il necessario per concretizzare un passo comune per fine di giustizia, qualunque possa essere.
Il medico legale ha poi spiegato che da sempre hanno cercato di collaborare con la Procura, ma le loro considerazioni non sono mai state prese come dovuto. Anzi, gli inquirenti hanno sempre dato contro ai consulenti incaricati dalla famiglia. Sono certi che Viviana non abbia ucciso suo figlio e che non possa essersi arrampicata sul traliccio.
Anche il consulente Enrico Dell Compagni ha pubblicato un video e si è unito al pensiero di Lavorino.
In merito alla richiesta di archiviazione da parte della Procura, noi ovviamente ci opponiamo. C’è mancanza di nesso tra la patologia di Viviana e l’omicidio-suicidio. La patologia psichiatrica dovrebbe effettivamente essere specifica per portare a questo tipo di atteggiamento.
I consulenti non sono d’accordo con la decisione della procura e gli elementi sono diversi. Troppa distanza tra i due corpi. Nessun graffio o segno sul corpo di Viviana nonostante i rovi della zona. Nessuna traccia di DNA o tessuto epidermico di Viviana sul traliccio. Nessuna prova di una malattia mentale diagnosticata.
Bisognerà attendere la prossima udienza, durante la quale il giudice visionerà gli elementi presentati dalla difesa e deciderà sulla richiesta di archiviazione come omicidio-suicidio presentata dagli inquirenti.