Brescia, il gesto dei compagni di classe di Viola Balzaretti per ricordarla
Brescia, il commovente gesto dei compagni di classe di Viola Balzaretti per poterla ricordare: è morta a 15 anni per mano del fratello
Un commovente gesto è quello che hanno fatto i compagni di classe di Viola Balzaretti per poterla ricordare. La ragazza di soli 15 anni purtroppo è morta nella sua abitazione, uccisa da un colpo di fucile, che è stato sparato dal fratello minore per sbaglio. Sono ancora in corso tutte le indagini sulla vicenda.
Un episodio drammatico, che ovviamente ha scosso l’intera comunità e tutti ora stanno mostrando affetto e vicinanza alla famiglia, colpita dalla tragica ed improvvisa perdita.
Stando alle informazioni che hanno reso note i media locali, Viola frequentava la scuola Enrico Medi di Salò e tutti l’hanno ricordata come una persona sempre dolce e solare.
I suoi compagni, sconvolti dalla sua sua morte, nella mattinata di lunedì 18 ottobre hanno deciso di riunirsi in preghiera per poterla ricordare. Inoltre, la stessa struttura ha deciso di mettere a disposizione uno psicologo che possa aiutarli a superare questa perdita.
La morte di questa ragazza ha spezzato i cuori di tantissime persone. La famiglia è molto conosciuta, poiché il papà Roberto è un noto medico legale ed è stato anche assessore dal 2009 al 2019.
La tragica morte di Viola Balzaretti e le indagini
La tragedia di queste persone si è consumata nel tardo pomeriggio di sabato 16 ottobre. Precisamente nella loro abitazione che si trova a San Felice di Benaco, in provincia di Brescia.
Viola era nella sua abitazione e per cause ancora da chiarire, è entrata nella stanza da letto dei suoi genitori. È proprio in questa camera che c’era il fratello con in mano il fucile. Infatti il 13enne quando ha visto la sorella entrare, lo ha imbracato come per gioco.
Tuttavia, è proprio in quel drammatico istante che ha premuto per sbaglio il grilletto ed il colpo l’ha colpita in pieno petto. Viola è morta sul colpo.
Gli inquirenti hanno avviato sin da subito tutte le indagini del caso. Il papà Roberto che in casa ha anche altre armi, ereditate e tenute legalmente, al momento risulta essere indagato per il reato di mancata custodia delle armi. Inoltre, bisognerà anche capire perché il fucile era carico al momento della tragedia.