Vetralla, la ricostruzione degli inquirenti sulla morte del piccolo Matias Tomkov
Vetralla, il papà dopo aver ucciso il piccolo Matias Tomkov, gli avrebbe tappato il nato e la bocca con lo scotch: i nuovi elementi
Nella giornata di mercoledì 17 novembre, i Ris hanno fatto un nuovo sopralluogo nella casa di Cura di Vetralla, dove è avvenuto il terribile omicidio del piccolo Matias Tomkov. Grazie a questa nuova perquisizione, hanno scoperto dettagli importanti per la ricostruzione della vicenda.
Il terribile episodio ha scosso migliaia di persone, soprattutto perché la mamma ed il bambino per molto tempo hanno subito violenze mai denunciate, da parte di Mirko Tomkov.
Da una prima ricostruzione, sembrerebbe che il piccolo fosse solo in casa. Questo perché era uscito da scuola alle 13.30 ed era andato un parente a riprenderlo, poiché la mamma era a lavoro.
La donna ha fatto la drammatica scoperta intorno alle 15.30. Quando ha aperto la porta di casa ha trovato il figlio senza vita sul suo letto e il suo ex marito a terra, privo di sensi.
Probabilmente è stato proprio Matias ad aprire la porta al papà. Alcuni testimoni dicono che il 44enne si stava aggirando in quella zona da diverso tempo, ma era come se fosse in uno stato di “trance”, forse perché aveva già assunto alcol.
Gli inquirenti grazie alle indagini, pensano che l’uomo prima di uccidere il figlio, gli abbia tappato naso e bocca con lo scotch. Subito dopo con un coltello da cucina, gli avrebbe inferto la ferita alla gola. In attesa che morisse, lo avrebbe adagiato nel cassone del letto.
L’ipotesi del suicidio e la premeditazione dell’omicidio del piccolo Matias Tomkov
I Ris inoltre hanno anche notato che il letto era intriso di una sostanza infiammabile. Probabilmente perché l’uomo dopo aver commesso l’omicidio, aveva intenzione di mettere fuoco all’abitazione.
Tutti questi nuovi elementi, che sono emersi da questo sopralluogo, hanno portato gli inquirenti a credere che il padre avesse già premeditato tutto.
Nel frattempo, Mirko Tomkov è ancora ricoverato in ospedale e la sua prognosi resta riservata. Bisogna ancora capire dalle analisi, se dopo aver commesso quel gesto estremo, l’uomo abbia assunto dei farmaci per togliersi la vita.