Il commovente addio tra un uomo e il cane Gracie

La straziante lettera del proprietario di una cagnolina di nome Gracie, dopo averla accompagnata nel suo ultimo ed eterno viaggio

La triste storia della cagnolina Gracie ha scaldato il cuore di tantissime persone. Sappiamo che siamo fortunati a condividere le nostre vite con amico a quattro zampe, ma sappiamo anche che la sua vita sarà meno breve della nostra e che, prima o poi, arriverà il momento di dirgli addio.

Gracie e il suo papà umano

Circa 9 anni fa, un uomo di nome Douglas Korn ha fatto una promessa alla sua amata cagnolina Gracie. E quando è arrivato il momento, sapeva di doverla mantenere.

Oggi ho salutato il mio cane. Troppo presto, non era il momento giusto. Ma dovevo mantenere la promessa che gli avevo fatto molto tempo fa: la mia voce sarebbe stata l’ultima cosa che avrebbe sentito e il mio sorriso sarebbe stato l’ultima cosa che avrebbe visto. Proprio come il nostro viaggio è iniziato, solo noi due, è finito.

Il cancro fa schifo. È letteralmente apparso dal nulla, un piccolo rigonfiamento sulla punta del naso e si è ingrandito, veloce. Senza alcuna possibilità di una remissione miracolosa, nessun intervento chirurgico miracoloso, radiazioni, medicine o preghiere.

L’uomo ha poi spiegato che ha deciso di tentare con l’intervento chirurgico, anche se sapeva che non sarebbe servito a salvare la sua Gracie, solo per regalarle qualche altro mese pieno di affetto ed amore.

Sono stati i migliori $ 2.000 che abbia mai speso, il dono di condividere un po’ più di tempo con lei è stato impagabile.

Gracie e un addio speciale

Poi è arrivato quel giorno, ha ricevuto una chiamata da sua madre, poche parole piene di dolore. Gracie non era la stessa e la donna pensava proprio che fosse arrivato il momento, così ha informato subito suo figlio.

Mentre lui era al lavoro, affidava la cagnolina a sua madre, che si occupava di controllarla, coccolarla e rassicurarla fino al suo rientro.

Gracie e il suo papà umano
Credit: pixabay.com

Ho raggiunto casa e l’ho portata velocemente sul sedile del passeggero dell’auto. È rimasta lì e mi ha guardato mentre guidavo verso il parco. Penso che lei lo sapesse. Non le importava di sporgere la testa fuori dal finestrino e lasciare che il vento le soffiasse in faccia, non si faceva distrarre dalle altre macchine, persone o anche altri cani che incontravamo per strada. Mi ha guardato per tutto il tempo e poi si è sdraiata sul sedile per farmi accarezzare delicatamente la testa.

Era il nostro rituale quotidiano e volevo viverlo con lei un’ultima volta. Sdraiati sull’erba, lanciare una palla, camminare al guinzaglio, dirle con calma e onestà quanto l’ho amata. Rimase in silenzio per alcune ultime foto, posando come se sapesse quanto fosse importante per me catturare gli ultimi momenti.

Gracie e il suo papà umano
Credit: pixabay.com

Poi è arrivato il momento più triste, il tavolo del veterinario.

Mi ha messo una zampa sul braccio e mi ha leccato il viso un’ultima volta prima di essere sedata. Ho visto il sonno scendere su di lei e ho chiuso gli occhi dopo averle baciato il naso un’ultima volta.