L’uomo con l’alzheimer si illumina ogni volta che vicino a lui c’è il suo cane Roscoe
La clip virale del cane Roscoe e del suo amico umano affetto da Alzheimer: è diventata virale sul web
Da pochi giorni sul web è stata resa pubblica una clip che ovviamente ha fatto scoppiare in lacrime migliaia di persone. Questo perché un uomo affetto da Alzheimer ogni volta che vede il suo cane Roscoe, si illumina e riesce a parlare di nuovo. Vederlo è davvero incredibile.
Comunicare è qualcosa che tutti noi diamo per scontato, ma non dovrebbe essere così. Una famiglia infatti ha deciso di condividere sul web il loro dramma.
Charles Sasser è un veterano dell’esercito, che dopo esser tornato a casa ha iniziato a soffrire di diversi problemi. I suoi familiari non hanno potuto far altro che guardare il suo declino, senza poter far nulla per aiutarlo.
L’uomo purtroppo è affetto da Alzheimer e negli ultimi tempi ha anche perso l’utilizzo della parola. La figlia Lisa è distrutta nel vedere la sua situazione, ma pochi giorni fa ha voluto condividere sui social un momento particolare per il suo papà.
Roscoe il cane e Charles hanno sempre avuto un legame speciale. Il signore ha deciso di adottarlo dopo esser tornato a casa, poiché sperava che potesse aiutarlo.
Tutti sono rimasti stupiti nel vedere il rapporto che hanno instaurato. Infatti l’uomo ogni volta che lo vede arrivare, si illumina ed è felice di vederlo. Si vede che gli vuole molto bene.
La clip virale di Roscoe e del suo amico umano
Lisa sul suo profilo social ha voluto mostrare a tutti il comportamento di suo padre quando vede il cane entrare nella sua stanza. Il suo sguardo diventa più dolce e riesce anche a parlare per qualche secondo.
Anche il cucciolo è felice di passare qualche minuto con il suo amato amico umano. Per questo la famiglia cerca di farli stare insieme più tempo possibile. Ecco il video di ciò che è accaduto di seguito:
La clip è diventata in fretta virale e tante persone hanno mandato dei messaggi di affetto e vicinanza a Lisa, per ciò che sta vivendo. Hanno anche voluto condividere con lei le loro esperienze di familiari affetti da Alzheimer.