Daniel Redcliffe di Harry Potter e i problemi di alcoolismo
Alla fine dell'avventura di Harry Potter, Daniel Redcliffe si è sentito spaesato. Così ha affondato i suoi dispiaceri nell'alcool
Basta guardare il suo viso, di un ragazzo che nel prossimo luglio compirà ben 33 anni, per riaccendere nella memoria di molti un mondo fantastico che ha riempito l’infanzia di tutti. Stiamo parlando di Daniel Redcliffe, l’attore che a soli 10 anni si è ritrovato ad avere un successo mondiale grazie alla sua interpretazione del maghetto Harry Potter. Ruolo che, però, come ha raccontato lo stesso attore, gli ha causato anche diversi problemi nella sua vita privata.
Sono trascorsi ormai venti anni dall’uscita nelle sale cinematografiche del primo capitolo di quella che forse è la saga del genere fantastico più famosa e apprezzata della storia, quella di Harry Potter.
Per l’occasione dell’anniversario la troupe ha pensato bene di fare una reunion di tutti gli attori e dei membri dello staff. Le televisioni e i cinema di gran parte del globo ne hanno approfittato anche per ritrasmettere tutti e 7 i film, riunendo allo stesso tempo anche i milioni e milioni di fan del piccolo maghetto di Hogwarts.
I problemi con l’alcool di Daniel Redcliffe
Proprio Daniel Redcliffe, l’attore che ha interpretato il mago e che si è ritrovato a soli 10 anni ad essere una star mondiale del cinema, ha raccontato i problemi che questo successo ha portato nella sua vita privata.
Stavano finendo le riprese e non ero sicuro di cosa avrei fatto dopo. Non ero a mio agio con me stesso, o con la versione sobria di me. Così bevevo. Se uscivo e mi ubriacavo la gente mi guardava con interesse e curiosità, perché non ero semplicemente una persona brilla, ero Harry Potter che si ubriacava. Non mi piaceva essere osservato in quel modo, così bevevo ancora di più, mi ubriacavo ancora. Per alcuni anni sono andato avanti così.
Il problema con l’alcool poi Daniel lo ha superato. Non beve più dal 2010 e per uscirne, ha confessato, è stato fondamentale l’aiuto della sua famiglia e soprattutto del suo lavoro.
Alla fine devi farti delle domande esistenziali: cosa vuoi dalla vita? Ho capito che la mia passione è fare l’attore, e che l’avrei fatto anche senza fama e senza soldi. Così sono andato e vado tutt’ora avanti.