Stanley, il cane abbandonato che ha atteso la sua famiglia per 5 giorni
La storia del cagnolino Stanley, tradito dalle persone che amava e lasciato per strada con il pelo aggrovigliato: il salvataggio
Stanley è il cagnolino protagonista della storia di oggi. È stato abbandonato per strada dalla sua famiglia, con il pelo arruffato e sporco e affamato.
Per cinque lunghi giorni, è rimasto nel punto esatto dell’abbandono, spaventato e tramante, in attesa che quelle stesse persone che lo avevano tradito e che lui tanto amava, tornassero a prenderlo. Purtroppo non è mai accaduto.
Dopo la segnalazione dei passanti, i volontari dell’associazione Sidewalk Specials sono intervenuti per aiutarlo. Lo hanno portato via dalla strada e lo hanno portato al loro rifugio. Una volta raggiunta la struttura, si sono occupati di rifocillarlo, liberarlo da quel pelo che ormai era diventata la sua prigione e di farlo visitare da un veterinario.
Sotto quel pelo arruffato, coperto di zecche, c’erano cicatrici e ferite, segno dei maltrattamenti passati. Aveva anche i denti rotti e il veterinario crede che siano la conseguenza dell’aver provato a mangiare i sassi per la troppa fame.
Oggi però, Stanley è un cane completamente diverso. Sia esteticamente che interiormente. È pulito, non ha più la pelliccia aggrovigliata ed è tornato in forze. Ogni giorno può contare su un pasto caldo e una dose di amorevoli coccole!
I volontari stanno lavorando quotidianamente con lui per aiutarlo a riacquistare la fiducia negli esseri umani e sono già sulla buona strada. Tra non molto, si occuperanno anche di trovargli la sua casa per sempre.
Questi ragazzi, che ogni giorno lottano per salvare la vita degli animali, dovrebbero essere elogiati in ogni parte del mondo. Invece di abbandonare un cane per strada, mettendo in pericolo la sua vita, basterebbe chiamare i volontari e farsi aiutare a donargli una vita migliore.
Pensate se nessuno avesse notato Stanley per strada. Cosa sarebbe accaduto dopo? Sarebbe morto investito, visto che non era abituato alla vita da randagio. Oppure sarebbe morto di fame o per il freddo. No all’abbandono!