Claudia Bernardi morta due settimane prima del ritrovamento
I primi risultati dell'autopsia svolta sul cadavere di Claudia Bernardi, hanno evidenziato che l'ex modella era morta già da 2 settimane
Nella tarda mattinata di giovedì scorso, la città di Venezia è stata scossa dalla notizia del ritrovamento del corpo senza vita di Claudia Bernardi, ex modella di 53 anni. I medici legali hanno svolto l’esame autoptico sul cadavere, che è servito a sapere che la donna era morta da circa due settimane.
Una vita travagliata quella di Claudia. Fin da ragazzina aveva dei problemi caratteriali che, come ha raccontato il papà, hanno reso impossibile qualsiasi tipo di educazione.
L’età adolescenziale, la sua entrata nel mondo della moda e la morte prematura di sua mamma, non hanno fatto altro che peggiorare una situazione personale di per sé già critica.
Nonostante tutto Claudia aveva tentato di vivere la sua vita. Dopo i lavori come modella si era trasferita a Venezia, in una casa di famiglia, e aveva iniziato a lavorare come bigliettaia al Casinò.
Aveva anche cercato di curarsi dai suoi malesseri e dalle sue dipendenze, ma complici anche relazioni malate, alla fine non è riuscita ad uscire dal tunnel.
Preoccupato dalle mancate risposte ai messaggi e alle telefonate della figlia, il padre di Claudia è arrivato a Venezia giovedì mattina. Con l’aiuto dei Vigili del Fuoco e della Polizia è riuscito ad entrare in casa, dove ha fatto la sconcertante scoperta.
All’interno dell’abitazione c’era il corpo, ormai senza vita, della povera Claudia Bernardi.
Claudia Bernardi morta da 2 settimane
Le autorità hanno aperto un’indagine sull’accaduto, effettuando i dovuti rilievi sul luogo di morte e disponendo un’autopsia sul cadavere di Claudia Bernardi.
I risultati dei primi esami hanno evidenziato che l’ex modella, al momento del ritrovamento, era morta da circa due settimane.
Prende sempre più forza l’ipotesi che la morte sia sopraggiunta per un cocktail fatale di psicofarmaci e metadone. Gli agenti hanno infatti rinvenuto nell’appartamento della donna diversi flaconi vuoti dei suddetti.
Comunque, per dare una conferma definitiva all’accreditata ipotesi, si dovranno attendere i risultati degli esami tossicologici.
Gli inquirenti hanno anche sequestrato lo smartphone e il computer di Claudia. L’intenzione è quella di capire se nelle ore o nei giorni precedenti alla sua morte, la Bernardi abbia avuto contatti con qualcuno che possa essere in qualche modo responsabile di quanto accaduto. Seguiranno aggiornamenti.