È accaduto più volte durante Non è l’Arena: il gesto di Massimo Giletti in diretta da Odessa non è passato inosservato
Il conduttore sembrava piuttosto irritato
Tensione nell’ultima puntata di Non è l’Arena, con Massimo Giletti da Odessa che non vuole interrompere la diretta e interviene di continuo fermando il dibattito per annunciare le nuove esplosioni. Sembrava quasi infastidito di fronte a chi gli chiedeva di mettersi al sicuro. Lui ha ribadito più volte che sarebbero rimasti al loro posto a raccontare, senza interrompere il live.
Da qualche tempo Massimo Giletti conduce il programma Non è l’Arena in diretta da Odessa, dove già due settimane fa i suoi live avevano sollevato molte polemiche. Il giornalista è tornato di nuovo sul fronte, proponendo testimonianze mentre il dibattito in studio veniva di continuo interrotto.
Quando erano circa le 23 in Italia, Massimo Giletti ha iniziato a interrompere a più riprese gli ospiti in studio, perché avvertiva delle esplosioni nel luogo dove si trovava per il collegamento:
Ci dicono che ci sono state esplosioni molto vicine a noi, nella zona del porto di Odessa, a circa 700 metri in linea d’area da dove siamo. Ci sono le sirene, noi abbiamo sentito i vetri tremare.
Operatori e giornalisti intato uscivano per capire cosa stesse accadendo. Mentre Giletti diceva:
Quello che vi possiamo dire è che i botti si sono sentiti molto forti anche in questo posto dove, grazie alla Croce Rossa. Lo dico perché a differenza di quanto scritto da qualcuno con molta ironia non siamo al Grand Hotel.
Massimo Giletti da Odessa si rifiuta di interrompere la diretta con lo studio
Dietro le telecamere alcune persone hanno iniziato a parlare con Massimo Giletti, forse chiedendogli di interrompere la diretta e andare nei rifugi. Ma in un inglese stentato il conduttore si è rifiutato:
Le guardie dietro le telecamere mi dicono che devo smettere, ma noi stiamo qui e continuiamo.
Molte le polemiche sollevate anche per questo collegamento che nulla ha di giornalistico o informativo. C’è chi lo accusa solo di voler fare spettacolo in un momento e in un luogo in cui c’è bisogno di ben altro.