Ravenna, Simone si toglie la vita a 16 anni buttandosi sotto un treno: le parole della scuola
Ha deciso di farla finita a soli 16 anni, buttandosi sotto un treno. La tragedia è accaduta a Ravenna. L'appello del dirigente scolastico
La tragedia è accaduta a Ravenna pochi giorni fa. Simone, un ragazzo di soli 16 anni, si è tolto la vita buttandosi sotto un treno.
Frequentava l’ITIS Nullo Baldini di Ravenna. I professori, i compagni di classe, gli amici e la sua famiglia sono sotto shock per quanto accaduto. Il suo gesto, compiuto a soli 16 anni, sta facendo riflettere molte persone.
Il dirigente scolastico ha deciso di intervenire dopo la tragedia, per ricordare Simone, uno studente di seconda superiore e per rivolgere un appello a tutti quanti.
Le parole del dirigente scolastico per Simone
Simone, il nostro studente di seconda, ha scelto di non proseguire insieme a noi questo breve tratto di vita. Era quello che non doveva accadere. Scrivere un semplice comunicato di lutto, per quanto grave avrebbe potuto essere definito, sarebbe stato un atto dovuto, ma troppo ordinariamente formale.
Si tratta di una lacerazione straziante, sicuramente per la famiglia e per le persone a lui più care. Ma lo è anche per tutta la nostra scuola, per i compagni della sua e di altre classi, per le famiglie, per i professori, anche di altre classi. Per tutto il personale, per quello che è in servizio ora, per quello che lo è stato, per quello che lo sarà. Per il dirigente che c’è ora e per quelli che verranno.
Non solo, con le sue parole il dirigente scolastico ha voluto dare la colpa anche alla scuola, che forse non è riuscita a comprendere Simone o le sue parole, non è riuscita a comprendere il suo comportamento e i suoi sguardi e non è riuscita così ad aiutarlo.
Ha scritto che i professori, così come tutti gli operatori scolastici non hanno dei poteri e non sono dei maghi, ma il gesto di Simone mette tutti davanti ad un grande allarme. Deve essere un motivo per spronare le persone ad avere più cura degli altri. Allo stesso tempo, deve far capire agli alunni che devono restare uniti e che devono confidarsi sia con gli insegnanti, sia tra di loro e sia con la propria famiglia.