Dopo l’aborto spontaneo al quarto mese, famigliari della donna devastano la clinica

Il fatto è avvenuto alla Triolo Zancla

Una donna si rivolge a una clinica perché sta male. Purtroppo ha avuto un aborto spontaneo al quarto mese di gravidanza. I medici hanno fatto di tutto, ma non hanno potuto salvare il bambino che portava in grembo. I famigliari della donna, appresa la notizia, hanno letteralmente devastato la clinica.

Cosa succede dopo un aborto spontaneo

La vicenda ha avuto luogo alla Triolo Zancla di Palermo, in Sicilia. Per placare gli animi è stato necessario l’intervento delle forze dell’ordine, con diverse pattuglie in auto e in moto della polizia.

Domenica scorsa la donna di 29 anni, alla sua seconda gravidanza, ha raggiunto la clinica dov’era seguita durante la gestazione. Si sentiva male e purtroppo ha perso il bambino alla 20esima settimana di gravidanza.

Il titolare della casa di cura Luigi Triolo spiega:

Dagli accertamenti è emerso che il bambino era vivo e non c’erano anomalie nel liquido amniotico. Il ginecologo che ha eseguito la visita ha suggerito alla donna di tornare a casa e restare a riposo. Martedì è tornata e dall’ecografia è stata constatata la morte del bambino. Si tratta di un aborto visto che la signora non aveva terminato il quarto mese di gravidanza. Sono eventi tristi ma fisiologici.

Aborto spontaneo cosa sapere

Dopo l’aborto spontaneo al quarto mese, famigliari devastano clinica

Quando la donna è tornata in clinica per la stimolazione del parto abortivo, il marito e un altro uomo hanno fatto irruzione rompendo tutto quello che trovavano. Nella loro furia hanno rotto il totem, vasi e altre suppellettili. Ma non solo.

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Fonte foto da Pixabay

Secondo i racconti degli operatori sanitari, avrebbero anche aggredito verbalmente e fisicamente Luigi Triolo. Le forze dell’ordine hanno già identificato gli uomini. La casa di cura pensa di denunciarli. Secondo quanto si apprende, al momento la cartella clinica della donna che ha avuto l’aborto al quarto mese di gravidanza non è stata sequestrata.