Morte Alice Scagni, emersa la telefonata dei genitori lo stesso giorno dell’omicidio
Il giorno dell'omicidio di Alice Scagni, i genitori avevano chiamato il 112 dopo che il fratello Alberto li aveva minacciati di morte
La morte di Alice Scagni poteva essere evitata se le autorità fossero intervenute come dovuto, è quello che pensano i suoi genitori. La Procura, oltre al fascicolo di omicidio colposo, ha aperto un altro fascicolo per l’ipotesi di reato di omissione di atto di ufficio e omissione di denuncia, dopo le testimonianze della famiglia.
Come riportato dal Gip Paola Faggioni nell’ordinanza di convalida dell’arresto di Alberto Scagni, quel giorno il padre aveva chiamato il 112, per segnalare le minacce ricevute dal figlio.
Erano le 13:28, quando l’omicida ha chiamato il genitore, minacciandolo di tagliare la gola a lui, alla madre, al cognato e alla sorella, se non gli avessero dato dei soldi.
Nonostante la chiamata alle forze dell’ordine, nessuno è intervenuto e come ha raccontato la madre dei due fratelli, l’operatore ha chiesto loro di presentare la denuncia il lunedì successivo. Quella stessa domenica, 1 maggio, verso le 20:45, Alberto si è recato a casa di sua sorella Alice. Dopo aver discusso con lei per strada, l’ha accoltellata all’addome e alla schiena. Nessuno ha potuto fare nulla per salvare la giovane madre, che è morta fuori la sua abitazione.
La denuncia della madre di Alice Scagni
Oltre alla telefonata al 112, ad allarmare la Procura sulla situazione, è stata la denuncia di Antonella Zarri, madre di Alberto e Alice. La donna ha puntato il dito contro le autorità. Più volte i due genitori, preoccupati dai comportamenti che il figlio presentava negli ultimi due mesi, avevano chiamato il 112.
Non solo, la donna ha spiegato di aver allertato anche il servizio di igiene mentale, ma le hanno dato appuntamento un mese dopo. Alberto Scagni avrebbe dovuto sottoporsi ad una visita il 2 maggio, il giorno successivo all’omicidio.
Nessuno ha valutato la situazione con serietà, la famiglia non riusciva più ad aiutare Alberto e alla fine l’uomo di 42 anni ha brutalmente ucciso sua sorella. La Procura vuole capire se con i dovuti interventi, l’omicidio di Alice Scagni si sarebbe potuto evitare. Il giudice, nel frattempo, ha convalidato l’arresto.