Peter non ce l’ha fatta, è morto il 16enne che si è sparato con la pistola della mamma
I medici hanno dichiarato la morte celebrale di Peter, il ragazzo di 16 anni che si è sparato alla testa con la pistola della sua mamma
È morto Peter, il ragazzo di 16 anni che si era sparato con la pistola della madre. Dopo 5 giorni di lotta e agonia, attaccato ai macchinari, i medici hanno dichiarato la morte cerebrale.
Una tragedia che ha colpito la comunità di Gesualdo, in provincia di Avellino. I medici hanno fatto il possibile per cercare di aiutarlo e per salvargli la vita, ma alla fine hanno capito di non poter fare più nulla e nella giornata di ieri, 7 maggio, hanno deciso di staccare le macchine.
Con il consenso della famiglia, gli organi sono stati donati, così che Peter possa salvare altre vite.
I suoi genitori lo avevano adottato circa 10 anni fa in Russia. Il sedicenne frequentava il terzo superiore, era bravo e nessuno si sarebbe mai aspettato una tragedia simile. Non è ancora chiaro se abbia preso la pistola della madre e si sia sparato per errore o se il suo sia stato un gesto del tutto premeditato.
Il giorno della tragedia, Peter è stato trovato morto da sua padre, con accanto una pistola detenuta in modo regolare dalla mamma, un agente della polizia locale. Immediato l’intervento dei soccorritori, che lo hanno trasportato in ospedale in condizioni gravissime. Dopo il ricovero non si è più risvegliato, il proiettile lo ha colpito alla testa.
Gli inquirenti stanno indagando per cercare di capire cosa sia accaduto quel giorno dentro la casa. Hanno posto sotto sequestro tutti i dispositivi elettronici, che potrebbero aiutarli a capire se Peter volesse mettere fine alla sua vita o se si sia trattato soltanto di un tragico incidente.
I funerali di Peter saranno celebrati nella chiesa di San Nicola nel comune di Gesualdo il prossimo lunedì. Il Sindaco, per quel giorno, ha proclamato il lutto cittadino.
Il saluto degli amici di Peter
Ciao Peter, sappiamo che il silenzio è sacro quando non si hanno le giuste parole. Speriamo tutti di non commettere peccato ricordandoti in poche righe. Giovane e gesualdino D.O.C.G come noi, sempre disponibile e sorridente come in quel Sant’Andrea pre-covid. Perché i tuoi valori erano saldi come le tue abilità in chimica e nelle materie scientifiche. Chissà se quel giovane sognatore che giocava a fare il pompiere, riuscirà a spegnere questa tristezza diffusa, ardente ed angosciante, che da giorni accompagna in ogni momento i tuoi cari e tutto il paese. Siamo tutti convinti che da lassù sarai sempre vicino ai tuoi genitori e sorriderai a tanti coetani che mai dimenticheranno quel piccolo grande uomo andato via troppo presto.