Giuseppe Pedrazzini: i primi risultati dell’autopsia
L'istituto di medicina legale di Modena ha reso noti i primi risultati dell'autopsia svolta sul cadavere di Giuseppe Pedrazzini
Elementi importantissimi quelli emersi dalla prima parte dell’esame autoptico svolto dei medici legali di Modena sul corpo di Giuseppe Pedrazzini, il pensionato di 77 anni rivenuto lo scorso 11 maggio all’interno di un pozzo di irrigazione nella tenuta di famiglia a Toano, in Emilia Romagna. Nei suoi polmoni non c’erano tracce di acqua, né sul suo corpo tracce di violenze. La sua morte, dunque, sarebbe sopraggiunta per cause naturali.
Quello di Beppe Pedrazzini è uno dei casi di cronaca che hanno attirato maggiormente attenzione nell’ultimo periodo. I carabinieri, avvertiti da alcuni conoscenti e parenti dell’uomo, avevano avviato un’indagine scoprendo poi effettivamente quanto era accaduto.
Il cadavere in avanzato stato di decomposizione del pensionato giaceva all’interno di un pozzo per l’irrigazione sito all’interno della tenuta di famiglia.
Gli inquirenti avevano subito arrestato la moglie, la figlia e il genero di Pedrazzini, presunti colpevoli dei reati di sequestro di persona, omicidio, soppressione di cadavere e truffa ai danni dello Stato, poiché avevano continuato ad acquisire la pensione del 77enne anche dopo la sua scomparsa.
Per cercare la verità assoluta su quanto successo, i Carabinieri hanno tentato di coprire quanto più terreno possibile, raccogliendo testimonianze e svolgendo perizie di diverso tipo.
Giorni fa, la moglie di Pedrazzini si è recata spontaneamente alla caserma per lasciare delle dichiarazioni potenzialmente scioccanti. Secondo la donna, sarebbero stati la figlia e suo marito ad occultare il cadavere di Giuseppe Pedrazzini, con l’intento appunto di continuare ad intascare la sua pensione.
Giuseppe Pedrazzini non è annegato
Nel frattempo, sono arrivati i primi risultati dell’autopsia svolta sul cadavere dell’uomo dai medici legali di Modena.
A quanto pare, nei polmoni non erano presenti tracce di acqua. Questo elemento scongiura definitivamente l’annegamento come causa di morte. Nessuna traccia anche di traumi o violenze.
Sul corpo di Pedrazzini sono state trovate solo alcune fratture, compatibili con la caduta di circa 8 metri all’interno del pozzo.
L’ipotesi più accreditata al momento, dunque, resta quella della morte naturale e del successivo occultamento del corpo nel pozzo.
Seguiranno esami istologici e tossicologici, che serviranno a capire se l’uomo abbia assunto farmaci o sostanze che ne abbiano potuto decretare il decesso.