Gianni Clerici, giornalista e cronista del tennis, morto a 92 anni
Tennis internazionale a lutto per la morte del grande Gianni Celerici. Insieme a Rino Tommasi aveva reinventato le telecronache
Il mondo del giornalismo, in particolare quello sportivo e dedicato al tennis, ieri ha appreso con enorme tristezza la notizia della morte di Gianni Clerici. Il cronista e scrittore aveva 91 anni e se ne è andato a Bellagio, in provincia della sua Como, all’età di 91 anni. Era considerato uno dei più grandi giornalisti di sempre, non solo in campo sportivo, ma in generale.
Gianni era nato a Como il 24 luglio del 1930 e tra poco più di un mese avrebbe compiuto il suo 92esimo anno di età.
Quello con il tennis è stato un amore che lo ha travolto fin da bambino, quando iniziò a praticarlo. Poi crescendo è riuscito a diventare professionista, partecipando a diversi tornai anche internazionali, come Wimbledon del 1953 ed il Roland Garros del 1954.
Già qualche anno prima, dal 1951, aveva iniziato a coltivare la sua altra grande passione, il giornalismo, collaborando fino al 1954 con la Gazzetta dello Sport.
Dal 1956 diventò prima inviato e poi editorialista per il quotidiano Il Giorno, restandoci fino al 1988. Da quell’anno in poi collaborò con L’Espresso e con La Repubblica.
Parallelamente ha portato avanti anche una straordinaria carriera da scrittore. Diversi i libri scritti, sempre sul suo amato tennis, che hanno ricevuto un successo grandissimo non solo in Italia ma in tutto il mondo.
I riconoscimenti a Gianni Clerici
Nel corso della sua lunghissima carriera, Gianni Clerici ha scritto più di 6000 articoli sul tennis ed è diventato, insieme al grande Rino Tommasi, uno dei più grandi commentatori televisivi di tennis italiani di sempre.
Nel 1987 ha vinto il “Premio Vallecorsi” come miglior giornalista italiano dell’anno, e nel 1992 il premio “Penna d’Oro” come miglior editorialista italiano.
Per il grande numero e l’altissima qualità delle sue pubblicazioni, nel 2006 è ufficialmente entrato nella International Tennis Hall of Fame. Secondo italiano presente dopo Nicola Pietrangeli.
Al momento della sua morte, della quale ancora non si conoscono le cause, sul web sono apparsi centinaia di messaggi di cordoglio, affetto e stima, da parte di giornalisti, cronisti sportivi, politici e quant’altro.
Il giornalista e scrittore Andrea Scanzi, sul suo profilo Facebook, ha scritto di lui:
Se in tanti amiamo così tanto il tennis, è anche per merito suo. Scriba sublime, conoscitore finissimo, telecronista funambolico. Un Maestro, un Esempio. Un collezionista sublime di gesti bianchi. Grazie di tutto, Campione.