Lodi: per la morte di Oriana Fregoni, indagato l’anziano signore alla giuda dell’auto
Lodi, indagato il signore alla guida dell'auto che ha travolto ed ucciso Oriana Fregoni
Proseguono senza sosta le indagini per la drammatica morte della ragazzina di 14 anni, Oriana Fregoni. Il drammatico incidente è avvenuto davanti agli occhi della madre e di alcuni suoi compagni di scuola. Nessuno però, ha potuto fare nulla per evitarlo.
Anche i tentativi dei medici intervenuti e il trasporto in ospedale, non è servito per l’adolescente. Nell’impatto ha riportato diverse emorragie ed un trauma cranico.
La tragedia di questa ragazza è avvenuta nel tardo pomeriggio di martedì 7 giugno. Precisamente lungo via Salvo D’acquisto, a Lodi. Proprio in prossimità dell’istituto che frequentava, il Gandini.
Oriana era appena scesa dalla macchina della madre ed era diretta a scuola, per il ballo di fine anno. I suoi compagni attendevano il suo arrivo nel cortile.
Tuttavia, è proprio mentre stava per attraversare la strada, che è stata travolta da un’auto guidava da un anziano signore, che non è riuscito ad evitarla. Sono davvero tante le persone che hanno assistito alla scena.
Non è ancora chiaro se la ragazza fosse sulle strisce o in prossimità. La cosa certa è che da alcuni racconti, è emerso che l’uomo non l’ha potuta evitare perché sbucata da dietro un’altra automobile. Le versioni raccontate dai testimoni, sono molto differenti. Il signore al momento risulta essere indagato per il reato di omicidio stradale, in attesa che gli agenti riescano a ricostruire l’esatta dinamica dell’accaduto.
Le condizioni di Oriana Fregoni all’arrivo dei soccorsi
La situazione di Oriana è apparsa disperata sin da subito. Sul posto sono accorsi i soccorritori, ma viste le sue condizioni hanno chiesto l’intervento di un’eliambulanza.
I medici sono stati anche costretti a rianimarla per ben due volte sul luogo in cui è avvenuto l’incidente. Tuttavia, a causa del violento impatto, la 14enne ha riportato delle emorragie interne ed un trauma cranico.
Infatti, nonostante il tempestivo trasporto all’ospedale pediatrico di Brescia, per lei non hanno potuto fare più nulla. Il suo cuore aveva ormai cessato di battere. I genitori hanno scelto di donare i suoi organi, affinché riescano a salvare delle vite.