La nuova richiesta di Martina Patti dal carcere: ha chiesto di poter incontrare un prete
La nuova richiesta di Martina Patti dal carcere: prima aveva chiesto di poter avere i libri dell'università
Si trova chiusa nel carcere da più di 2 settimane Martina Patti, la mamma della piccola Elena Del Pozzo, la bimba di 4 anni uccisa dalla donna che l’ha messa al mondo. Gli inquirenti stanno portando avanti tutte le indagini del caso, per chiarire i punti oscuri della vicenda.
Ci sono ancora molte cose da capire. Dietro l’omicidio c’è la premeditazione o ha avuto l’aiuto da parte di altre persone?
Martina Patti si trova nella casa circondariale che è vicino al paese in cui viveva. Risulta essere in isolamento ed è controllata 24 ore su 24, poiché si teme che possa compiere un gesto estremo o che possa essere aggredita da altre detenute.
Appena arrivata, la 23enne, come prima cosa, ha chiesto se poteva avere i libri dell’università e soprattutto se si sarebbe potuta laureare. Aveva già preso una laurea in Scienze Motorie, ma negli ultimi tempi aveva deciso di frequentare anche l’indirizzo di Infermieristica.
Tuttavia, da ciò che è emerso nell’ultima puntata di Quarto Grado, uno degli inviati ha fatto una nuova scoperta. La donna ha anche chiesto un incontro con un prete. Non è chiaro il motivo di questa richiesta.
Martina Patti colpevole dell’omicidio della figlia
Gli inquirenti, durante l’interrogatorio, non hanno notato in lei segni di pentimento o di rimorso per quello che ha fatto. Inoltre, da quando è in arresto non ha mai chiesto della figlia.
La piccola Elena Del Pozzo è morta in seguito ad 11 coltellate, che la mamma le inflitto. Subito dopo, l’ha chiusa semi svestita in 5 sacchi neri ed ha nascosto il corpicino in una buca che è stata proprio lei stessa a scavare.
Non è chiaro se quest’ultima l’aveva preparata prima o se l’abbia fatto nel momento in cui era in quel campo abbandonato, a pochi metri dalla casa.
Martina Patti prima di confessare l’omicidio, ha fatto credere all’ex compagno, ai suoi familiari ed anche agli inquirenti, che 3 uomini armati avevano rapito la bimba all’uscita dall’asilo. Solo 24 ore dopo è crollata ed ha ammesso le sue colpe, portando gli agenti dove era sepolta la piccola.