Fratelli Bianchi: la chat dei pestaggi e il piano per trovare l’innocenza
I fratelli Bianchi e i loro amici più stretti avevano concordato una versione che avrebbe dovuto scagionarli completamente
“Gang dello Scrocchio”. Sarebbe questo il nome della chat di Whatsapp che i due fratelli Bianchi condividevano insieme ai loro amici più stretti. Una chat utilizzata per celebrare i loro pestaggi e anche per mettersi d’accordo sulle mosse da attuare per cercare di allontanare le accuse da loro. Gli stessi condannati per l’omicidio di Willy avrebbero anche tentato di avvicinare i testimoni per convincerli a cambiare le loro dichiarazioni che inequivocabilmente li inchiodavano.
Lo scorso 4 luglio si è conclusa la prima parte del processo legato all’omicidio di Willy Monteiro Duarte, avvenuto la notte del 6 settembre del 2020 davanti ad un locale di Colleferro.
Il giudice della Corte di Assise del Tribunale di Frosinone ha condannato in primo grado i fratelli Marco e Gabriele Bianchi alla pena dell’ergastolo, Francesco Bellegia a 23 anni di carcere e Mario Pincarelli a 21 anni di carcere.
Tutto il processo, che si è svolto nel giro di diversi mesi, è stato caratterizzato però dalle accuse reciproche dei 4 imputati. I fratelli di Artena accusavano Bellegia e Pincarelli e viceversa.
Le indagini, però, insieme alle testimonianze di chi quella sera ha assistito in prima persona al massacro senza senso della banda di Artena nei confronti del povero Willy, non hanno lasciato scampo ai responsabili.
Sono emersi poi dei dettagli che spiegano benissimo di come, soprattutto i fratelli Bianchi abbiano tentato di depistare gli inquirenti e fuggire dalle proprie colpe.
Il piano dei fratelli Bianchi
Le accuse dei fratelli Bianchi verso Bellegia e Pincarelli sono iniziate subito dopo il pestaggio di Willy, mentre i 4 si stavano allontanando da Colleferro in auto.
La stessa versione era stata poi sostenuta anche dal terzo fratello Bianchi, Alessandro, che il giorno dopo l’omicidio alle telecamere dei giornalisti già accusava Bellegia e Pincarelli.
Alessandro ha parlato di alcuni super testimoni che avrebbero scagionato i suoi fratelli. Questi testimoni era Vittorio Tondinelli, Omar Sahbani e Michele Cerquozzi, tutti amici stretti dei fratelli e facenti parte della famosa chat di Whatsapp dei pestaggi.
Nelle parole dei tre fratelli Bianchi e degli altri tre testimoni sopracitati, i giudici hanno visto e capito di quanto tutto sia stato pianificato a tavolino e alla lettera. Addirittura tutti hanno utilizzato la stessa metafora, negli interrogatori, per descrivere il presunto calcio in faccia sferrato da Bellegia a Willy, definendolo “calcio di rigore“.
Successivamente, mentre il processo era in atto, si sono verificati diversi avvicinamenti da parte di alcuni amici dei fratelli Bianchi nei confronti di alcuni testimoni.
Abbastanza chiara anche l’intercettazione fatta a Sahbani e Cerquozzi, poco prima che questi ultimi testimoniassero in Tribunale, nella quale si sente che uno dice all’altro: “I carabinieri sanno tutto, sanno cosa abbiamo fatto e che ci siamo messi d’accordo“.