Italiani in viaggio, da cosa li riconosci?
"Italiano": marchio di fabbrica. Impossibile non distinguere un italiano in trasferta nella massa.
Fin da ragazzina girando per l’Europa con i miei giocavo a riconoscere la nazionalità delle persone che incrociavamo e nella maggior parte dei casi, senza molti criteri, solo a sensazione si riusciva ad indovinare. La cosa più esilarante è che gli italiani riuscivo ad indovinarli nel 99% delle volte.
Il turista italiano lo riconosci anche a distanza, anche senza sentire la voce, anche solo guardando il modo di vestire o anche guardando le movenze o come girano in gruppo. A volte ti viene da ridere, altre volte invece ti vergogni di essere italiano, resta il fatto che non possiamo non distinguerci dalla massa, ce l’abbiamo nei geni la capacità di faci notare.
Da cosa si riconoscono gli italiani in vacanza?
L’italiano caciarone
Purtroppo non ci sono dubbi, il caos lo abbiamo nel sangue: l’italiano lo senti prima ancora di vederlo. In spiaggia o sull’aereo, al pub o tra mura storiche. Alcuni turisti guardano, ammirano e studiano, l’italiano in pochi secondi già sa tutto e può ridere e scherzare. Alcuni si credono molto simpatici, altri sanno di non esserlo, anzi di risultare invadenti e qualche volta fastidiosi, quindi si tengono lontani.
Il ridere e scherzare non è un difetto, ma diciamo pure che portare all’ennesima potenza una qualità la fa diventare un qualcosa di fastidioso.
L’Italiano non gira mai solo
A parte la coppietta, gli italiani girano spesso “in mandria”: cioè come gruppo caciarone di amici (sempre come fossero ai tempi di scuola).
Un’altra alternativa di gruppo è il tris maschile: una delle tipologie “Italians” piuttosto interessante. I tre amichetti che girano in metropolitana commentando il fondoschiena della straniera credendo che nessuno parli italiano e che nessuno li capisca.
Passiamo poi alla famiglia tipica formata da madre, padre e coppia di figli: in questo caso basta ammirare i pargoli che se la comandano e che guidano, nella maggior parte dei casi, gli intontoliti genitori guidandoli sui mezzi.
L’italiano “di marca”
Siamo i rapper d’Europa: loro sfoggiano catenoni d’oro e anelli di diamanti, noi italiani siamo immancabilmente “marcati” e non accettiamo vestiti che non abbiano loghi molto evidenti. Ci piace la Vuitton con le sue belle V in primo piano, le mutande D&G che fuoriescono dai pantaloni, la tuta dell’Adidas dalle doppie righe inconfondibili, le Hogan ai piedi o un bel paio di Nike. Abbiamo perso l’abitudine anni ’80 di portare sulle spalle il mitico zainetto Invicta e lo abbiamo sostituito con borse e marsupi rigorosamente di grandi marchi.
Tutti in vacanza si rilassano gli italiani no! Noi abbiamo addosso abbinamenti perfetti, anche gli slip si abbinano con i calzini, le teste acconciate sembrano appena uscite dal parrucchiere e abbinate a trucco da sabato sera e unghie (femminili) immancabilmente colorate e con copertura in gel.
Italiani “cellularomani”
Anche in vacanza il cellulare di un italiano assolve le sue funzioni al massimo. Mantiene aggiornati sulle news di Facebook. Scappiamo all’estero, ma continuiamo a chiacchierare con l’amico vicino di casa via Whatsapp. Scattiamo foto in continuazione con il cellulare perché secondo noi fa fotografie migliori di una Reflex, ma gli riconosciamo di più la possibilità di condividere immediatamente le foto sui social per far vedere a tutti dove siamo.
Il cellulare è sicuramente un altro marchio di fabbrica tutto italiano.
Italiani mangiatori da abbuffata
Prenotate una vacanza con un tour operator e ritrovatevi all’ora di pranzo a due passi dal tavolo di un buffet. Se non avete pensato di allenarvi in modo adeguato, mangerete solo i resti dell’ondata di cavallette che in pochi secondi spazzolerà praticamente tutto. Sguardi assatanati riempiranno piatti all’inverosimile, oltre le possibilità di ogni umano stomaco, ma perché limitarsi se tutto è incluso nel prezzo!
La stessa cosa succede nelle colazioni degli hotel: a casa al massimo ci diamo a cornetto e cappuccino, ma in hotel, ai buffet della colazione, l’italiano gradisce dolce, salato, poi dolce e si ripassa al salato. L’italiano si siede per primo e se ne va per ultimo.
L’italiano anti-fila
Una fila perfetta e un elemento fuori dal coro? E’ italiano, non ci sono dubbi. Siamo allergici a ogni tipo di fila, sia a piedi o in auto. Gli altri rispettano il turno, gli italiani sono troppo furbi per perdere tempo in fila?
Gli italiani dall’applauso facile
Lascio per ultimo un elemento che mi disturba troppo! Prendete un aereo, aspettate l’atterraggio e poi drizzate le orecchie: arriveranno applausi incomprensibili! Bene guardate chi sta applaudendo: è un italiano!
Perché mai si applaude? Dove l’abbiamo presa questa abitudine che comunque fa ridere gli altri? Forse è gratitudine per il pilota per averci portati a terra oppure un sospiro di sollievo per essere atterrati vivi, ma chi lo sa! Qualcuno prima o poi me lo spiegherà, eppure, nonostante si urli ai quattro venti che è un’abitudine che possiamo toglierci qualcuno insiste e persiste… rassegnamoci!