La storia di Emma Capper, la mamma che ha scoperto di avere un tumore dopo strani sintomi
La storia di Emma Capper, la mamma che aveva un tumore alla testa, ma che nessuno aveva capito
La storia che abbiamo deciso di raccontarvi oggi, ha come protagonista una giovane mamma di 39 anni, chiamata Emma Capper. Ha scoperto di avere un tumore al cervello, dopo aver accusato strani sintomi e, per fortuna, adesso la situazione sembra essere sotto controllo.
Andiamo con ordine, la donna in realtà aveva già combattuto contro un tumore al seno, che sembrava essere guarito. Era tornata a fare la poliziotta e a prendersi cura dei suoi tre bambini.
Tuttavia, solo poco tempo fa, ha iniziato ad accusare forti emicranie ed aveva difficoltà a girare la testa. Si è presentata subito dal suo medico, ma dopo alcuni analisi, non è emerso nulla di concreto.
Infatti le avevano diagnosticato l’ansia e vertigini. Le avevano anche prescritto un farmaco che serviva per l’ipertensione. Però, la situazione della mamma è peggiorata ulteriormente. Emma ha iniziato ad allarmarsi quando ai suoi sintomi, si è aggiunto anche il vomito.
Ha provato a prendere appuntamento dal suo medico, ma un giorno sentendosi davvero male, si è recata in pronto soccorso per un controllo. È proprio lì che da alcuni esami più approfonditi, è emersa una triste realtà.
Emma era affetta da una massa tumorale al cervello, che avrebbe potuto portare alla sua morte. Solo grazie a questa visita, è venuta fuori la verità del suo malessere.
L’operazione a cui si è sottoposta Emma Capper
I dottori hanno deciso di trasferirla in un’altra struttura e la donna è stata sottoposta ad un delicato intervento per rimuovere il tumore. Vicino ha avuto l’amore della sua famiglia.
Adesso per capire se la situazione è sotto controllo, i medici sono in attesa dei risultati della biopsia. Inoltre, vogliono anche capire se il cancro si è diffuso in tutto il corpo o se la donna è riuscita a vincere di nuovo questa battaglia. Emma su ciò che ha vissuto, ha raccontato:
Se non fossi andata al pronto soccorso quel giorno, non l’avrei mai scoperto. Non so come facevo a lavorare ogni giorno. Non era possibile sapere se il tumore era lì o meno. Parlando con i medici mi hanno detto che come prossimo sintomo, avrei potuto avere le convulsioni.