Alessia Pifferi: i cittadini chiedono alla Procura una pena esemplare
La Procura di Milano sta ricevendo numerose email da parte dei cittadini italiani: chiedono una pena esemplare per Alessia Pifferi
L’arresto di Alessia Pifferi e la morte della piccola Diana hanno sconvolto l’intera Italia. Negli ultimi giorni la Procura di Milano sta ricevendo numerose email da parte dei cittadini, che chiedono una pena esemplare nei confronti della donna di 37 anni.
In particolare, tra i tanti messaggi, c’è quello di una madre di un bimbo di 13 mesi, che non riesce più a dormire e a smettere di pensare alla povera Diana, morta di stenti in una casa vuota. E di certo non è l’unica.
Spesso la giustizia italiana è stata deludente in casi di omicidio e oggi le persone chiedono che la morte di Diana non rimanga impunita e che non ci siano scusanti per una madre che l’ha lasciata da sola per sei giorni, per vivere la sua vita libera insieme al suo compagno. Nessuna perizia psichiatrica, nessuna incapacità di accudire una bambina, è ciò che gli italiani pretendono dalla legge.
Le accuse nei confronti di Alessia Pifferi
Il Gip ha disposto l’arresto per Alessia Pifferi e accolto l’aggravante di futili motivi, ma ha lasciato cadere l’accusa di premeditazione. Dopo l’interrogatorio e dopo le parole dell’imputata, il giudice ha stabilito che la 37enne si sarebbe resa conto che la figlia sarebbe potuta morire, soltanto con il trascorrere dei giorni. Aveva inizialmente programmato di stare via per un massimo di tre giorni. Ma poi sono diventati sei e anche quando è tornata a Milano con il compagno, per questioni lavorative dell’uomo, non si è preoccupata di passare da casa.
Ha spiegato di aver scelto di non rovinare quelle giornate con lui, poiché doveva capire se ci fosse la possibilità di un futuro insieme. Il pensiero di Diana e la possibilità della sua morte sono passati in secondo piano. Alessia Pifferi ha confessato: “Speravo soltanto che le cose che le avevo lasciato le bastassero”.
“Quali cose?”, si domandano le persone oggi. “Un biberon di latte per sei giorni?”
Le autorità sono in attesa dei risultati del latte. Vogliono capire se la piccola Diana sia stata sedata con l’ansiolitico trovato in casa. Se così fosse, si tornerà all’accusa di premeditazione. La Pifferi potrebbe aver dato il farmaco alla figlia, per tenerla calma fino al suo rientro. Questo spiegherebbe anche perché nessuno in quel palazzo abbia sentito Diana piangere, mentre moriva di stenti.
Nel frattempo, i medici hanno disposto nuovi accertamenti, che verranno effettuati nelle prossime settimane, perché dopo l’autopsia non è emersa nessuna causa certa della morte.