La terribile ipotesi sulla morte della piccola Diana: “Trovate tracce di un materiale nello stomaco”
Morte della piccola Diana, nuovi elementi emersi dagli esami autoptici: cosa potrebbe aver fatto la bambina mentre moriva di stenti
I nuovi dettagli sono stati resi noti dalla testata giornalistica Il Giorno. Sembrerebbe che nello stomaco della piccola Diana siano stati trovati materiali, non ancora analizzati, che potrebbero essere compatibili con il cuscino trovato nel lettino da campeggio.
Se così dovesse risultare dalle analisi, vorrebbe dire che Diana potrebbe aver morso il cuscino durante quei sei giorni di agonia, forse in cerca di qualcosa da mangiare. La piccola è morta di fame, di sete, di caldo, di stenti. Sua madre Alessia Pifferi l’ha lasciata in un lettino da campeggio, a casa da sola, per sei lunghi giorni. Mentre lei si è recata a Leffe, dal suo compagno. A questo ha detto di aver lasciato Diana con la sorella al mare e di aver scelto di andare sola, così “respirava un po”.
La donna di 37 anni riempiva di bugie chiunque la circondava. Alla famiglia e agli amici raccontava di una babysitter che si occupava della figlia quando lei si allontanava per interi weekend. Una babysitter inesistente. Quando sentiva la nonna materna per telefono, le diceva di essere con la nipotina e che andava tutto bene. Lo aveva fatto anche quella stessa mattina, prima di tornare a casa e di trovare Diana ormai morta.
Agli abitanti di Leffe, che ormai l’avevano conosciuta come la compagna del 58enne, aveva raccontato di essere una psicologa infantile. Ma Alessia era disoccupata da tre anni. Viveva grazie all’aiuto economico di sua madre e al mantenimento dell’ex marito.
Ha raccontato di non aver capito di essere incinta fino all’ultimo mese, ma la nonna ha smentito le sue dichiarazioni davanti agli inquirenti, ammettendo di sapere della gravidanza della figlia già dal terzo mese.
Alessia Pifferi chattava con tanti uomini conosciuti online. Usciva con loro in cambio di regali come vestiti o cene. E nonostante ha ammesso di essere sempre stata a conoscenza dell’identità del padre biologico della bambina, non si è mai preoccupata di informarlo della nascita. Un uomo con cui, probabilmente, ha avuto una relazione di poca importanza, che non sa di essere padre.