L’appello di Piera Maggio: “Fateci sapere chi sta diffondendo questo materiale”
Piera Maggio lancia un appello su Facebook, chiedendo a chi sa di denunciare quello che è costretta ad affrontare dopo tutti questi anni
Piera Maggio soffre da 18 anni, per la scomparsa della sua bambina. Ed è costretta a dover fare i conti anche con le cattiverie di persone che, non si sa per quale motivo, hanno deciso di perseguitare lei e la sua famiglia. La domanda è, a quale scopo?
La mamma della piccola Denise Pipitone, poche ore fa, ha pubblicato un importante appello sul suo profilo Facebook. Ha chiesto a coloro che sono a conoscenza della diffusione di alcuni stralci di documenti riguardanti il suo caso, dati in mano a persone che affermano di sapere tutto, di parlare e denunciare.
Le parole di Piera Maggio su Facebook
🔴❗️VORREI FARE UN APPELLO a coloro che sono a conoscenza della diffusione di alcuni stralci di documenti (atti) riguardanti il nostro caso, date in mano ad alcune pericolose persone che si pregiano di sapere tutto 😏 sbandierando illazioni infamanti anche sui loro profili social al solo scopo di perseguitarci inutilmente. 🙃 CORTESEMENTE ANCHE IN FORMA PRIVATA O ANONIMA FATECI SAPERE CHI STA DIFFONDENDO QUESTO MATERIALE. DATECI LE PROVE NECESSARIE. Così provvederemo.
Secondo quanto riportato dalla stessa mamma della bimba scomparsa da Mazara Del Vallo nel 2004, si tratterebbe di un gruppo di 4/5 soggetti. Tutte donne vengono definite delle ‘Amiche di penna’ da una ‘signora conosciuta’.
COME ABBIAMO SEMPRE DETTO SE VI SONO INFORMAZIONI CHE RITENETE NECESSARIE, ANDATE A RIFERIRLO ALLE AUTORITÀ PREPOSTE, NON FATE SCHIFO AL SOLO SCOPO DI ANDARCI CONTRO SOLO PERCHÉ AVETE IL DENTINO AVVELENATO.
Qualcuno ha diffuso pezzi di fascicolo della sentenza di primo grado. Ha estrapolato una sola parte, screditandola nei confronti di Piera Maggio e la sua famiglia. Perché causare ulteriore sofferenza a questa madre? Ciò che chiede la mamma di Denise Pipitone, a chi sa, di darle le informazioni necessarie per poter procedere come dovuto.
Cortesemente per coloro che ci sono affettuosamente solidari, non ditemi ” PIERA NON TE LA PRENDERE” Il problema non è questo, piuttosto mettere un freno a questa gente ripugnante e senza ritegno che nessuno sono e nessuno mai saranno.