Ayoub Lhaou, ingegnere italo marocchino, morto a soli 32 anni
Ayoub Lhaou si trovava in Grecia in vacanza, quando è rimasto vittima di un terribile incidente a bordo della sua moto
Una tragedia assoluta è avvenuta nelle scorse ore in Grecia, dove Ayoub Lhaou, 32enne marocchino ma da anni residente in Italia, ha perso la vita a seguito di un terribile incidente stradale. Risiedeva a Nonantola, in provincia di Modena, dove era riuscito a costruirsi una notevole carriera da ingegnere.
Due nazioni, l’Italia e il Marocco, ed una comunità, quella di Nonantola, in provincia di Modena, profondamente addolorate per la tragedia accaduta ad un giovane ingegnere di soli 32 anni.
Ayoub Lhaou era partito da piccolo, insieme alla sua famiglia, dal Marocco verso l’Italia. Cercavano fortuna ed effettivamente l’hanno trovata, perché si sono stabiliti con serenità e Layoub, perfettamente integrato, è riuscito a costruirsi una carriera di tutto rispetto.
Aveva lavorato per anni a Maranello, per la Ferrari, prima di diventare ingegnere nella Philip Morris, la nota azienda multinazionale dei tabacchi che ha una delle sue sedi proprio sulla via Emilia.
Ayoub poi aveva una grande passione, le moto. Ne possedeva anche una, una BWW, con la quale era partito quest’estate per un viaggio “On the road” in Grecia.
E proprio mentre realizzava quello che per lui era un sogno, ha trovato il più tragico dei destini. Il 32enne ha avuto un’incidente, sul quale le autorità elleniche stanno indagando, che gli ha causato dei traumi gravissimi che ne hanno decretato il decesso.
Dolore per la morte di Ayoub Lhaou
Come detto, Ayoub si era integrato benissimo nella comunità di Nonantola e fino a qualche anno fa giocava anche a calcio nella squadra locale, nel settore giovanile.
La stessa polisportiva Nonantola Calcio, appresa la tragica notizia della sua morte, ha affidato ai social un toccante messaggio di cordoglio per lui e per la sua famiglia.
I familiari di Ayoub hanno raggiunto la Grecia subito dopo aver appreso la triste notizia. Loubna, sua sorella minore, ha dichiarato:
Ho potuto abbracciarlo e baciarlo un’ultima volta. Resteremo qui fino a quando non potremo rientrare con lui, forse tra una decina di giorni. Nel frattempo abbiamo già fatto spedire in Italia la sua Bmw, la sua ‘bimba’ come la chiamava lui. Non vogliamo lasciare nulla di suo qua.