Alessandra Taddei si reca al pronto soccorso per 3 volte, con un forte mal di testa, ma viene rimandata a casa: aveva un tumore
Alessandra Taddei era un'insegnante che è morta a causa di un tumore alla testa: il marito ha denunciato il comportamento dei medici
Una donna di 54 anni ha perso la vita lo scorso agosto, il marito oggi chiede giustizia. Alessandra Taddei era un’insegnante delle scuole medie e quando ha iniziato ad accusare un forte mal di testa, si è recata al pronto soccorso. Per tre volte, è stata rimandata a casa con una Tachipirina. Ma aveva qualcosa di ben più grave.
Diceva al marito di sentire come una tenaglia che le stringeva le tempie. Era così insopportabile, da costringerla ad andare all’ospedale di Verbania.
Il racconto del marito di Alessandra Taddei
La terza volta ho chiamato anche i carabinieri, a quel punto dovevano pensare che o ero fuori di testa o disperato. Io ero disperato, quantomeno la terza volta avrebbero dovuto approfondire con esami più specifici. Mia moglie aveva un grosso tumore al cervello ed è stata mandata a casa con diagnosi di cefalea e paracetamolo.
L’uomo ha voluto denunciare pubblicamente quanto accaduto alla moglie, perché spera che i medici agiscano con meno leggerezza e non deludano nessun altro come hanno deluso lui:
Mi sono sentito umiliato oltre che non ascoltato. Non ho presentato denuncia, mia moglie non si sarebbe salvata, ma avrei avuto le risposte immediate ai nostri dubbi e non avrebbe dovuto soffrire dei giorni in più, finché siamo andati al San Raffaele di Milano.
Il primo mal di testa
La prima volta che la donna ha accusato un mal di testa diverso da solito, insopportabile, era a settembre del 2021. Si è recata intorno alle 3 di notte al pronto soccorso, dal quale è stata dimessa dopo le 4:00, con la prescrizione di gocce e Tachipirina.
Il pomeriggio dello stesso giorno, hanno chiamato un’ambulanza, perché quel mal di testa non passava in nessun modo.
Alessandra fu dimessa alle 19,06 con anamnesi crisi cefalgica in paziente affetta da emicrania. E aggiunsero paracetamolo 1000 al bisogno.
I giorni successivi sono stati insopportabili per Alessandra Taddei, che per la maggior parte del tempo li ha trascorsi nel suo letto.
Diversi giorni dopo, hanno richiesto nuovamente l’intervento di un’ambulanza. Dopo due ore, è stata dimessa.
Era la terza volta che tornavamo così chiesi di approfondire con esami diagnostici. Loro rimandarono al 25 settembre, quando già avevamo appuntamento per una risonanza magnetica dopo esserci rivolti a un neurologo. Così ho deciso di andare dai carabinieri a Intra che mi hanno ascoltato, quasi piangevo nel raccontare quanto stava succedendo.
La triste scoperta
Il marito è poi tornato in ospedale per parlare con un medico, dopo un’accesa discussione si è sentito dire: “Mi denunci pure”.
Alla fine, hanno deciso di rivolgersi al San Raffaele di Milano, dove i dottori hanno trovato una massa alla testa. L’hanno sottoposta ad un’operazione, radioterapia e altre cure. Purtroppo il brutto male si è ripresentato e Alessandra ha perso la vita il 20 agosto successivo.
Mi chiedo perché nessuno, vedendo che era un caso sospetto, non abbia mandato mia moglie a Domodossola o Novara dove c’è la neurologia, so che mia moglie non si sarebbe salvata ma almeno non avrebbe sofferto quei giorni in più finché siamo dovuti andare in Lombardia.