La madre di Federica Pellegrini: “Ecco il momento in cui mi sono commossa al matrimonio”
Cinzia Lionello rivela il momento più commovente del matrimonio tra sua figlia Federica Pellegrini e Matteo Giunta
Federica Pellegrini si è sposata con il suo Matteo Giunta il 27 agosto, alla presenza di quasi 200 invitati. Un matrimonio all’insegna del bianco e del verde, di tanta musica e allegria, come è giusto che sia. Sebbene la sposa avrebbe preferito sposarsi in spiaggia, come ha ammesso al Corriere, alla fine ha dovuto optare per un’altra località.
Nonostante questo, il matrimonio si è rivelato un vero e proprio momento romantico e indimenticabile. Fu proprio lei infatti, sempre all’interno dell’intervista al Corriere, ad affermare: “Io sono credente, Matteo anche, forse un po’ meno”.
“Avevamo pensato di sposarci in spiaggia all’inizio: le famiglie storcevano il naso, ma insomma è il nostro matrimonio. Però era complicato come logistica, ‘e se poi piove?’. Così abbiamo scelto Venezia e non poteva che essere in chiesa” aveva terminato Federica.
Ma non c’è matrimonio senza commozione, e così la madre di Federica, Cinzia Lionello ha raccontato qual è stato per lei il momento più commovente. Il genitore infatti, non è riuscito a trattenere le lacrime, descrivendo il matrimonio della propria ‘bimba’ unico e indimenticabile.
La madre di Federica Pellegrini: “Ecco il momento più emozionante”
La donna si è così lasciata andare descrivendo quale per lei fosse stato il momento più commovente e romantico. Cinzia Lionello ha affermato: “Uno di sicuro. Dentro la chiesa, quando Virginia Castagnetti, cantante lirica e figlia di Alberto, l’allenatore indimenticabile che per primo prese per mano Fede, con quella sua voce unica… ha intonato in apertura l’Hallelujah di Cohen e poi l’Ave Maria di Schubert”.
“Io ho letteralmente pianto, poi mi sono voltata e mi sono accorta che più o meno tutti erano in lacrime. Tanti si erano proposti per cantare in chiesa ma Fede, concordando anche con Enzo Miccio, il vulcanico organizzatore del matrimonio, da subito è stata categorica: “Lì deve esserci solo Virginia”.
Dopodiché ha spiegato cosa ha significato per Federica il suo allenatore scomparso nel 2009 a causa di un infarto: “Era quello capace di trasformarla, ammorbidendone il carattere, non semplice. È stato forse un secondo padre del quale mio marito Roberto non è mai stato geloso”.
“Di lui serbo nitidamente un ricordo: la prima volta che gli affidammo Fede, sì e no ventenne, ci presentammo e Alberto rispose: “Venite a riprenderla fra 15 giorni”. Tutto rigorosamente in dialetto veronese. Nel congedarci sorrise: “E se ci son problemi, ve chiamo” ha terminato Cinzia.