Massimo Uda, operaio 22enne, ha perso la vita sulla “Statale della morte”
Tristezza e rabbia dopo la morta di Massimo Uda, il 22enne che ha perso la vita nel tratto stradale pericoloso, più volte segnalato
Aveva solo 22 anni il giovane che nella serata di giovedì 8 settembre, ha perso la vita in un brutto schianto frontale tra la sua auto, una Ford Fiesta, e un furgone Iveco Daily. Si chiamava Massimo Uda e stava tornando nella sua casa di Bolotana, in Sardegna, dopo una giornata di lavoro nell’azienda di trasporti di Macomer in cui era impiegato.
Ancora un sinistro stradale violento e ancora una persona giovanissima che ha perso la vita.
Massimo, 22 anni di Bolotana, in provincia di Nuoro, in Sardegna, giovedì era andato a lavoro come suo solito e a fine giornata stava tornando a casa da sua mamma Giuseppina e da sua sorella.
Era rimasto orfano di padre quando era piccolo e fin da giovanissimo si era rimboccato le maniche lavorando e contribuendo a mandare avanti la famiglia.
Stava percorrendo la strada statale 129, che collega appunto Nuoro a Macomer, quando è purtroppo capitato l’irreparabile. Per cause ancora in corso di accertamento da parte delle forze dell’ordine, l’auto su cui viaggiava da solo, una Ford Fiesta, si è scontrata frontalmente con un furgone, un Iveco Daily, proveniente in senso opposto.
L’impatto è stato molto violento e la vettura di Massimo si è ridotta in un cumulo di lamiere.
Immediato l’intervento dei presenti sul posto e dei soccorritori medici avvertiti da questi ultimi.
Al loro arrivo, i medici delle ambulanze, però, non hanno potuto far altro che constatare il decesso del ragazzo. Si è spento sul colpo per i gravi traumi riportati nello scontro.
Cordoglio per Massimo Uda
La scomparsa di Massimo Uda ha gettato nello sconforto più assoluto non solo la sua famiglia, ma anche i tanti suoi amici e i suoi concittadini, gli abitanti di Bolotana.
Tutti lo conoscevano e lo apprezzavano per il bravissimo e gentile ragazzo che era.
Decine i messaggi di cordoglio, tra cui anche quello del sindaco Francesco Manconi. Parole di vicinanza alla famiglia, quelle del primo cittadino. Ma parole anche di rabbia, perché lui stesso in passato aveva segnalato la pericolosità di quel tratto stradale in cui Massimo ha perso la vita.
Faccio le condoglianze, a nome mio e dell’amministrazione, alla famiglia di Massimo. Sono anni che dico che quella non è una statale sicura. Avevano promesso di fare degli interventi importanti, il primo è quello di creare più corsie perché, così com’è, i rischi sono davvero troppi. Purtroppo, però, non è mai stato fatto nessun atto concreto.