Revocato l’ergastolo per Antonino Borgia, l’uomo che uccise l’amante incinta Ana Maria Lacramioara Di Piazza
Uccise l'amante incinta per paura che sua moglie lo scoprisse: revocato l'ergastolo per Antonino Borgia. La rabbia della madre della vittima
Revocato l’ergastolo per Antonino Borgia. Una delusione grande per la madre di Ana Maria Lacramioara Di Piazza, una prima sentenza che non rende giustizia a sua figlia e che non ha alcun senso.
La vicenda risale al 2019 e tutti ricordano di quell’amante che ha tolto la vita alla ragazza incinta, poiché non voleva che sua moglie scoprisse di quella relazione e di un altro figlio. Ana Maria Lacramioara Di Piazza aveva scoperto di aspettare un figlio dal suo amante Antonino Borgia, sposato e già padre di due figli. Anche lei aveva già un bambino di 11 anni.
Una notizia che Borgia non avrebbe mai voluto sentire e che ha scatenato la sua rabbia. Ha rincorso la sua amante armato di coltello, mentre Ana cercava di fuggire, gli ripeteva quanto lo amasse e lo pregava di fermarsi. Antonino però non ha avuto pietà, l’ha accoltellata e alla fine le ha tagliato la gola. Poi, ha occultato il corpo senza vita della sua amante nelle campagne.
La confessione di Antonino Borgia
Diversi testimoni avevano visto quell’uomo che rincorreva una donna con in mano l’arma del delitto. Anche le telecamere della zona avevano ripreso il litigio. Antonino Borgia è stato arrestato ed ha subito confessato le sue azioni. Ha spiegato agli inquirenti che Ana gli aveva chiesto dei soldi e aveva minacciato di raccontare tutto alla moglie. E non voleva che la madre dei suoi figli scoprisse della sua amante.
Era stato accusato di omicidio premeditato, aggravato dai futili motivi e di provocato aborto. Poche ore fa, è giunta la notizia che l’uomo è stato condannato a 19 anni e 4 mesi di reclusione, poiché secondo la prima sezione della corte d’Assisi di Palermo, il delitto non è stato premeditato, ma l’uomo avrebbe agito d’impulso. Quindi, nessuna crudeltà.
La delusione della madre di Ana Maria Lacramioara Di Piazza
Una sentenza a cui la madre di Ana Maria Lacramioara Di Piazza non riesce ancora a credere. La donna è sempre rimasta in silenzio, si è resa parte civile, poiché aveva fiducia nella magistratura. Ma ora è delusa. Ecco le sue parole:
Mi dica lei cos’è l’atrocità. Se mia figlia non è stata uccisa con violenza e atrocità. Come è possibile che un delitto così efferato venga punito con una pena che non dà giustizia a mia figlia. Non volevo vendetta. Volevo solo giustizia. Ma questa sentenza d’appello non fa giustizia. Una condanna a 19 anni. Solo 19 anni. Io sono stata sempre in silenzio perché avevo fiducia nella magistratura. I carabinieri hanno operato con professionalità e tanta umanità. Ma la sentenza della corte d’appello è difficile da accettare. Spero che la Cassazione riveda questa decisione che mi ha lasciato sgomenta. Ci sono le immagini dei sistemi di videosorveglianza. Mia figlia sarebbe ancora viva se quell’uomo avesse avuto un attimo di pietà. Invece nulla. L’ha inseguita colpita più volte. È stata una morte atroce. Come non si può considerare tutto questo.