Denise Pipitone: l’intervista alla donna egiziana prima del suo decesso
Ore 14 è riuscito ad intervistare la donna egiziana della pista della Valtellina sul caso di Denise Pipitone, prima della sua morte
La pista della Valtellina sul caso della piccola Denise Pipitone sta facendo molto discutere. L’inviata della trasmissione Ore 14, è riuscita ad intervistare la donna egiziana diversi mesi fa, prima del suo decesso, avvenuto quest’anno.
Si tratta di una signora che ha raccontato, nel 2005, di aver visto una bambina che somigliava molto a quella che aveva visto in televisione e che era scomparsa. E che somigliava molto alla Danas del video girato dalla guardia giurata Felice Grieco.
Ha raccontato che ad averle mostrato le fotografie, era stata una ragazza kosovara che faceva le pulizie a casa sua. Spesso andava a trovare una zia, tale Shakira, uguale alla donna del filmato di Milano, che aveva con se questa minore che parlava un italiano perfetto e che, a differenza degli altri bimbi, non la chiamava mamma.
Denise Pipitone: l’intervista di Ore 14
Quella bambina somigliava a Denise. Io l’ho detto alla Giulia, quella bambina lì che bella, guarda come parla bene italiano. Mi ha detto che era nata e cresciuta qua. Dico questa bambina qua somiglia a quella che ho visto in televisione. (Riferendosi a Shakira) Mi ha detto che era parente, era sua zia.
La donna egiziana aveva raccontato la storia ai Carabinieri. Sono partite le intercettazioni nel 2005, tra la comunità kosovara. Ma non c’è stato un interprete in grado di capire il dialetto. Così, gli agenti avevano deciso di fare irruzione durante un matrimonio, non riuscendo ad identificare nessuna donna che somigliasse alla descrizione e che avesse con se una bimba che parlava italiano o che somigliava a Denise Pipitone. La pista è caduta, per mancanza di prove.
I Carabinieri avevano fotografato l’unica bambina accompagnata da una donna, ma la donna egiziana riferì che non era quella la minore delle foto. Oggi Susanna, questo il suo nome, è deceduta.
La domanda che tutti si pongono, dopo 18 anni, è perché Gijlia (nome della ragazza kosovara) non è mai stata ascoltata e nessuno ha mai visionato il suo cellulare?
Ore 14 è riuscito a rintracciarla, ma la donna afferma di non aver mai scattato fotografie a una minore. Non aveva nemmeno un telefono che faceva foto all’epoca. Non solo, ha accusato Susanna di aver mentito, affermando che a quei tempi beveva sempre.
Qual è la verità sulla pista della Valtellina?