Franco Gatti, storico membro dei Ricchi e Poveri, è morto a 80 anni
La notizia della scomparsa di Franco Gatti si è diffusa in queste ore: aveva lasciato i Ricchi e Poveri dopo la morte del figlio nel 2013
Si è diffusa proprio in queste ore la notizia della scomparsa di uno dei volti più noti della canzone italiana. Franco Gatti, membro storico dei Ricchi e Poveri, se ne è andato all’età di 80 anni. Da tempo ormai si era ritirato dalle scene, a seguito della dolorosa perdita del figlio Alessio, avvenuta nel 2013.
Franco Gatti era nato a Genova il 4 ottobre del 1942 e solo qualche giorno fa aveva compiuto il suo 80esimo compleanno.
Il suo amore con la musica inizio negli anni 60, quando insieme al suo amico Angelo Sotgiu fondò il duo chiamato Jet. Poi nel 64 i due incontrarono Angela Brambati e Marina Occhiena e, grazie ad un’intuizione di Franco Califano, fondarono i Ricchi e Poveri.
La carriera del gruppo, durata 50 anni, li ha portati ad essere uno dei più grandi e seguiti della musica italiana degli ultimi decenni. 12 le partecipazioni al Festival di Sanremo e oltre 22 i milioni di dischi venduti in tutto il mondo.
Dei Ricchi e Poveri alcune delle canzoni italiane più famose di sempre: “Sarà perché ti amo”, “La prima cosa bella”, “Che sarà” e tante altre.
Franco Gatti e la perdita del figlio
Da quartetto, i Ricchi e Poveri diventarono un trio nel 1981, quando Marina Occhiena lasciò il gruppo. Poi, nel 2015, anche lo stesso Franco Gatti si ritirò dalle scene, per via di un evento drammatico capitato nella sua famiglia.
Era il 2013, infatti, quando il corpo di suo figlio Alessio, allora 23enne, venne rinvenuto senza vita all’interno dell’abitazione di famiglia.
Franco, che amava salire sul palco e scherzare, da quel momento ha perso tutta la sua gioia e quindi prese la decisione di allontanarsi dal gruppo.
Negli anni successivi, il chitarrista è stato ospite in diverse trasmissioni e con gli occhi pieni di lacrime, ha ricordato suo figlio e raccontato le circostanze con cui se ne è andato.
Il cuore del giovane si fermò per un cocktail di alcool ed eroina, che gli risultò fatale.
Io mio figlio lo sento vicino. Era incredibile, dotato di una grande genialità. Io ho sempre giocato nei titoli borsistici, gli feci vedere come facevo, dopo sei mesi era migliore di me. Di studiare non se ne parlava, però era un tipo così. Ha fatto un errore, il primo della sua vita, che ha pagato caro.