Niko Pandetta arrestato a Milano: deve scontare 4 anni
Definitiva la sentenza dopo il ricorso respinto dalla Cassazione e per il trapper si sono aperte le porte del carcere.
Vincenzo Pandetta, meglio conosciuto con il nome di Niko Pandetta, è stato arrestato a Milano ieri pomeriggio. Il rapper neomelodico, con milioni di dischi venduti e download sulle principali piattaforme, deve scontare una condanna definitiva a 4 anni e mezzo di carcere per spaccio ed evasione.
Pandetta si era sottratto alla cattura alcuni giorni fa rendendosi irreperibile da Catania, sua città natale. L’ordinanza di cattura è arrivata dopo che la Cassazione ha respinto il ricorso dei suoi avvocati, rendendo di fatto la condanna definitiva.
Già da alcuni giorni sui social Niko pubblicava alcune foto con frasi del tipo “Sono abituato agli spazi stretti, alle case piccole, alle celle, alla scena italiana. Quando tornerò là mi porterò il vostro affetto. Da dentro vi darò nuova musica. Uscirò e mi vedrete più forte di prima”.
Quando gli agenti sono andati a cercarlo al suo domicilio lui non c’era. Seguendo la scia lasciata dal suo entourage non è stato facile capire che Niko Pandetta si trovasse al Nord. Ed infatti era alloggiato in un b&b in zona Bovisa, insieme al suo manager.
Quando intorno alle 8 di mattina è stato visto uscire per salire su un auto, ecco che è scattato il blitz mentre era in coda ad un semaforo in zona Quarto Oggiaro. Alla vista degli agenti è sembrato tranquillo ed ha spiegato che non stava scappando, ma che si era recato a Milano per firmare un contratto e che sarebbe rientrato a Catania a breve per consegnarsi.
Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, in una borsa aveva 12mila euro in contanti.
Niko Pandetta prima del successo ha avuto un passato turbolento. Nipote di Turi Cappello che sta scontando l’ergastolo al 41 bis per mafia, gli dedicò una canzone intitolata Turi scatenando molte polemiche.
Si è sempre detto estraneo a quel mondo e in varie occasioni aveva annunciato di aver cambiato vita. Da un punto di vista musicale è considerato uno dei trapper più seguiti ma al tempo stesso criticato per i testi delle sue canzoni inneggianti alla malavita e contro le forze dell’ordine.