Verona, lo strazio del papà di Sofia Mancini dopo il ritrovamento del corpo
Lo strazio del papà di Sofia Mancini a poche ore dal ritrovamento dei due corpi: le sue toccanti parole
Sono momenti di strazio e tristezza quelli che stanno vivendo i familiari di Sofia Mancini e del suo amico Francesco D’Aversa. Purtroppo le ricerche andate avanti per 2 lunghi giorni hanno portato a qualcosa di straziante, il ritrovamento dei corpi sotto una scarpata.
Il padre della ragazza, come tutti i loro familiari, non riesce proprio a darsi pace. Non riesce ancora a credere che la sua bambina ora non c’è più. Era tornata a casa due settimane fa, dopo esser andata in Sicilia a lavorare come fotografa in un resort.
Sofia e Francesco si conoscevano da pochi giorni ed avevano iniziato una frequentazione. La sera tra lunedì 17 e martedì 18 ottobre, si sono incontrati alla discoteca Amen, a Verona, con altri amici.
Dopo aver passato la serata tutti insieme, i due sono andati via in auto. Tuttavia, è proprio da quel momento che dei giovani si sono perse le tracce. I loro familiari hanno denunciato subito la loro scomparsa.
Solo dopo 2 giorni di ricerche, è arrivato il triste epilogo. Un gruppo di addetti ai lavori ha trovato l’auto ridotta ad un cumulo di lamiere, sotto una scarpata, tra la vegetazione. Solo dopo l’arrivo degli agenti, hanno trovato i corpi dei ragazzi.
Sull’asfalto non c’erano segni di frenata e per tutte quelle ore, nessuno ha notato la macchina, perché ben nascosta. Il padre di Sofia, ora non riesce a darsi pace. Infatti in un’intervista con Il Corriere del Veneto, ha voluto ricordare la sua bambina.
Lo strazio del papà di Sofia Mancini
Sono sconvolto. Non sto capendo niente, in questo momento. Si era diplomata all’istituto agrario di San Floriano. Stava pensando di iscriversi a Biologia all’Università.
Era tornata a casa da quindici giorni dopo esser andata a lavorare per tre mesi come fotografa in un resort in Sicilia. Proprio in questi ultimi giorni ha conosciuto questo nuovo gruppo di amici.
L’auto non era a punto, in discoteca l’ha accompagnata il fratello Lorenzo. L’ha lasciata lì, con Francesco D’Aversa ed altri amici. Mia figlia era una brava ragazza, piena di vita, era ancora un po’ bambina ed ingenua. Aveva tutta la vita davanti ed ora non c’è più.