Francesco Valdiserri: la commovente lettera di suo papà Luca
Luca Valdiserri, papà di Francesco, ha scritto e pubblicato su Il Corriere della Sera una toccante lettera per ricordare suo figlio
Lo sconforto per la perdita di Francesco Valdiserri ha coinvolto un po’ tutti, ma ovviamente chi dovrà portare sulle spalle un dolore incalcolabile, per tutta la vita, sono soprattutto i suoi genitori. Il Papà Luca, giornalista sportivo de Il Corriere della Sera, ha scritto e pubblicato sul quotidiano una commovente lettera per il suo ragazzo.
È trascorsa quasi una settimana da quella sera del 19 ottobre in cui Francesco Valdiserri, studente e musicista romano di soli 18 anni, ha perso la vita dopo essere stato investito da un’auto sulla Cristoforo Colombo.
L’episodio ha suscitato tristezza a chiunque e il cuore di Paola e Luca, i suoi genitori, due stimati giornalisti, si è frantumato in mille pezzi.
Francesco aveva due grandi passioni: la musica, suonava per una band di giovani come lui che si chiamava Origami Smiles, e il calcio, era infatti tifosissimo della Roma.
Per lui hanno espresso parole di cordoglio anche Francesco Totti e José Mourinho e lo stadio Olimpico, in occasione della partita contro il Napoli che si è disputata domenica sera, gli ha dedicato un commovente omaggio.
Il testo della lettera del papà di Francesco Valdiserri
Sulle pagine de Il Corriere della Sera di ieri, Luca Valdiserri, suo papà, ha scritto e pubblicato una toccante lettera per ricordare il suo ‘Fra’.
Francesco era un ragazzo puro. Non l’ho detto io, ma chi ha dato di lui questa definizione è arrivato al centro del cuore di Fra. Le poche volte che ho litigato con lui è perché io facevo il cinico, quando lui invece difendeva sempre i più deboli, a partire dalle squadre di calcio più scarse che partecipavano al Mondiale. Per lui, il Togo poteva tranquillamente vincerli. Prima di Roma-Barcellona, la notte della remuntada, il 10 aprile 2018, provò a convincermi che vincere 3-0 non era impossibile. Lui aveva la forza del sogno, io l’avevo perduta da tempo.
Alla fine della lettera un appello a tutti i ragazzi, coetanei di Francesco. Una raccomandazione che già aveva fatto nel suo discorso durante il funerale.
Se anche uno solo tra i ragazzi che ci leggono non si metterà alla guida dopo aver bevuto, allora il nostro dolore sarà un po’ meno inutile. Se chi di dovere metterà n atto le misure possibili per evitare altre tragedie come la sua, allora Fra non sarà morto invano.