Un uomo ai domiciliari vuole tornare in carcere perché non sopporta di vivere con sua moglie
Un uomo esasperato dal difficile rapporto che aveva con la sua convivente sceglie di tornare in carcere piuttosto che scontare la sua condanna ai domiciliari presso la sua abitazione.
La storia che stiamo per raccontare è davvero incredibile. Tutto accadde a Milano. I protagonisti della vicenda sono un uomo e sua moglie entrambi originari di El Salvador. I due conducevano una vita di coppia molto difficile segnata da litigi quotidiani e continui disaccordi.
Il marito aveva 41 anni ed aveva avuto diversi problemi con la legge. Infatti a causa di svariati reati come resistenza a pubblico ufficiale, rapina e lesioni era stato condannato a 6 anni di carcere. Grazie ai suoi avvocati era comunque riuscito ad ottenere gli arresti domiciliari. Così a Marzo del 2022 riuscì a tornare a casa sua , a Saregno, dove vivevano anche la sua compagna di 45 anni, e le sue due figlie.
Durante la permanenza in quella casa le cose però non andarono per niente bene. I due coniugi non riuscivano ad andare più d’accordo. Stando a quanto raccontarono anche i carabinieri il marito beveva e questo lo portava ad avere nei confronti della moglie atteggiamenti violenti.
Poco tempo fa si era verificato l’ennesimo ed ultimo litigio tra i due. L’uomo si trovava in evidente stato di alterazione psicofisica dovuta ad un eccessivo consumo di alcool. A causa di ciò aveva persino preso un coltello minacciando di ferirsi. Una situazione davvero difficile e a quanto pare a limite della sopportazione.
Una volta tornato in se il detenuto aveva avanzato una richiesta a dir poco singolare. Il suo desiderio era solo quello di poter andare via di casa e tornare in carcere. Aveva chiaramente detto agli agenti che non sopportava più di vivere con quella donna e che avrebbe preferito tornare in carcere piuttosto che restare in quella casa con lei.
Visti i vari episodi di violenza scaturiti da quella difficile situazione i carabinieri accolsero la sua richiesta. Così proposero al Tribunale di sorveglianza di Milano la sospensione della pena domiciliare. Da quel giorno rientrò in carcere e riuscì così a tenersi lontano da sua moglie che ormai non sopportava più.
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