Giulia Salemi neonata e il tumore: la mamma Fariba parla della massa tumorale nel petto
Ecco come la piccola ha superato la neoplasia
Giulia Salemi da neonata ha ricevuto una diagnosi davvero dura da affrontare per i neo genitori. La mamma Fariba racconta di quando sua figlia, appena nata, ha dovuto affrontare una neoplasia. Una massa tumorale opprimeva il suo petto. Per fortuna tutto si è risolto bene: per questo oggi ha un seno più piccolo dell’altro.
L’influencer italo persiano è al momento impegnata al Grande Fratello Vip. Oggi ottiene consensi e successo, ma forse non tutti sanno che non ha vissuto un’infanzia facile. Anche per quel monociglio che la mamma non le faceva togliere e, per questo motivo, è stata presa di mira per anni dai compagni di scuola.
Quando era solo una neonata, però, ha dovuto affrontare un problema ben più grande, una massa tumorale, per il quale ha subito un intervento chirurgico. E per questo motivo oggi ha un seno più piccolo dell’altro: non c’entra la chirurgia estetica, ma un disturbo ben più grave.
Da piccola ha dovuto subire un intervento chirurgico al petto, per questo motivo ora ha una cicatrice che le ricorda come sia iniziata in salita la sua vita. Mamma Fariba Tehrani al settimanale Di Più ha raccontato quel problema di salute che ha destato molta preoccupazione in famiglia.
Giulia aveva solo pochi mesi di vita, quando mamma Fariba Tehrani e papà Mario Salemi si resero conto che la piccola stava male. Tossiva forte la notte, sembrava soffocasse ogni volta. I medici diagnosticarono una massa tumorale, che, crescendo, avrebbe potuto soffocarla.
Giulia Salemi neonata e l’intervento salva vita per una massa tumorale al petto
Mi tagliai i capelli come un uomo perché non avevo più tempo per curarmi e pensare a me, dedicavo tutto il mio tempo a Giulia. Staccai con il mondo per rimanere con lei, dormivo su una sedia. Ero in mezzo al dolore più atroce, in un reparto pieno di bambini malati di tumore.
Queste le parole della mamma, che dovette affrontare un’operazione a pochi giorni dal parto.
Chiesi a tutti una preghiera per Giulia, chiamai i miei amici ebrei, cristiani, musulmani. Dopo un’ora e mezza ricordo che uscì uno dei chirurghi, mi disse che a prima vista il tumore poteva considerarsi di tipo benigno. Scoppiai a piangere”. Seguirono anni di controlli e visite, “è stata debole, minuta e sofferente. Uno dei rischi era che quella massa potesse tornare, per fortuna non si ricreò mai più.