Davide Rebellin, ex campione di ciclismo, investito e ucciso da un camion
Lo schianto fatale si è verificato sulla SR11, vicino a Montebello Vicentino: lo struggente racconto del fratello di Davide Rebellin
Una notizia devastante ha scioccato completamente il mondo dello sport italiano nella giornata di ieri. Davide Rebellin, ex ciclista professionista, vincitore di diverse corse di altissimo prestigio, ha perso la vita a seguito di un incidente avvenuto mentre faceva uno dei suoi soliti allenamenti. Un camionista lo ha investito, per poi dileguarsi nel nulla.
Un destino molto amaro ha colpito, ancora una volta, un campione dello sport italiano. L’incidente che ha spezzato la vita ieri a Davide Rebellin, infatti, ricorda molto quello capitato nel 2017 a Michele Scarponi, altra leggenda del ciclismo italiano. Oppure quello di Zanardi, con quest’ultimo che è sopravvissuto ma che a distanza di mesi ancora non riesce a riprendersi del tutto.
Lo schianto fatale si è verificato nella giornata di ieri sulla Strada Regionale 11 che collega Vicenza a Verona.
Davide, che si era ritirato lo scorso 16 ottobre, stava facendo una sessione di allenamento sulle strade che conosce come le sue tasche, essendo nato e cresciuto a Bonifacio, a pochi km di distanza da Montebello Vicentino.
A travolgerlo in pieno sarebbe stato un camion e per il ciclista non ci sarebbe stato nulla da fare. I sanitari del Suem accorsi sul posto, infatti, non hanno potuto far altro che constatare il suo decesso.
La sua bicicletta, tranciata a metà e ridotta ad un ammasso di tubi accartocciati, è stata invece trovata ad oltre 30 metri di distanza dal corpo.
Il camionista, dopo l’impatto, pare che si sia fermato poco più avanti, nel parcheggio di un ristorante, per poi ripartire senza guardarsi indietro.
Ora le forze dell’ordine stanno cercando in tutti i modi di rintracciarlo. Sembrerebbe impossibile che non si sia accorto di quanto accaduto.
Le parole del fratello di Davide Rebellin
Uno dei primi ad accorrere sul luogo dell’incidente che è costato la vita a Davide Rebellin, è stato suo fratello Carlo.
L’uomo ha raccontato che alcuni suoi amici lo hanno chiamato dicendogli di quanto era successo a suo fratello, ma lui non poteva crederci.
Così ho chiamato Davide ma non rispondeva. Poi ho chiamato i Carabinieri, che mi hanno confermato l’incidente mortale, senza però farmi nomi.
Poi, ha continuato Carlo, quando è arrivato sul luogo dell’incidente, ha visto il corpo a terra ricoperto da un lenzuolo e la sua bici a terra. Era distrutta, ha spiegato, ma l’ha riconosciuta subito.