Omicidio Alessandra Piga: Yassine Erroum condannato all’ergastolo
La Corte d'Assise ha accettato la richiesta dei pm, Yassine Erroum condannato in primo grado all'ergastolo per il delitto di Alessandra Piga
Dopo la richiesta dei pm, la Corte d’Assise del Tribunale della Spezia ha condannato Yassine Erroum all’ergastolo. L’uomo, il 12 giugno del 2021, ha tolto la vita, con diverse coltellate, alla moglie Alessandra Piga.
Il 31enne di origini marocchine ha sfogato la rabbia sulla moglie, dopo la decisione della stessa di separarsi e la richiesta di un mantenimento di 200 euro per il figlio.
Non poteva accettare una tale decisione, così Yassine Erroum ha preso un coltello ed ha iniziato a colpire Alessandra Piga al collo, alle braccia e alle gambe e all’addome. Diverse coltellate, che hanno spezzato per sempre la vita della donna, a soli 25 anni.
Il loro bambino di un anno e mezzo, al momento del delitto, si trovava all’interno dell’abitazione. All’arrivo delle forze dell’ordine, il 31enne ha inveito anche contro gli agenti, iniziando a lanciare oggetti.
Aveva appena scritto, con il sangue della moglie, una scritta “Ti amo” e, secondo la ricostruzione, aveva anche tentato di togliersi la vita. Dopo l’interrogatorio, Yassine Erroum ha raccontato che erano tre giorni che non dormiva ed ha ammesso di fare uso di sostanze stupefacenti, precisamente di cocaina.
L’uomo era già indagato dalle forze dell’ordine per droga, infatti gli inquirenti sono riusciti a ricostruire l’intero delitto grazie al cellulare sotto controllo. Yassine Erroum lo aveva dimenticato acceso nella stessa stanza in cui ha tolto la vita alla madre del suo bambino. Un documento fondamentale che ha ripreso in diretta ciò che è accaduto in quel drammatico giorno.
Dopo più di un anno, è arrivata la sentenza in primo grado: l’ergastolo. Il legale dell’uomo ha già fatto sapere che farà ricorso in secondo grado.
Alessandra Piga voleva proteggere il suo bambino
Il bambino oggi ha tre anni e il suo tutore si è costituito parte civile.
Il pm, durante il processo, ha evidenziato il fatto che Alessandra Piga avrebbe potuto fuggire e salvarsi, perché la porta era aperta, ma non lo ha fatto per proteggere il suo bambino:
Alessandra poteva fuggire, ma non l’ha fatto. La porta di casa era aperta. Quando Erroum è tornato dalla cucina impugnando il coltello con una lama di tredici centimetri le sarebbe bastato correre giù per le scale: ci sarebbe riuscita, aveva lo spazio. Lei però si era accorta che Erroum era fatto di cocaina, l’aveva capito dalla sua voce e dalla striscia bianca sul tavolino del soggiorno. E aveva paura per il suo bambino: non glielo avrebbe mai lasciato in quelle condizioni, anche se quel giorno era andata proprio lì per farglielo vedere. Così con il coraggio che soltanto una madre può mostrare è rimasta e ha lottato come una leonessa: è morta per il suo bimbo.