Brindisi, Viviana muore dopo aver partorito due gemelli: il marito scrive una lettera ai medici
Viviana ha dato alla luce due gemelli, ma ha perso la vita tra le mura dell'ospedale di Brindisi. Il gesto del marito per i dottori
Viviana ha perso la vita nell’ospedale di Brindisi, dopo aver dato alla luce i suoi gemellini. Avrebbe dovuto essere uno dei giorni più belli della vita per la famiglia, invece la donna non ce l’ha fatta e ha lasciato nel dolore il marito Giacomo, la sua prima figlia e i due pargoletti appena nati.
L’uomo e neo papà, dopo quanto accaduto, ha voluto scrivere una lettera indirizzata ai medici dell’ospedale di Brindisi, che si è rapidamente diffusa sul web.
È stata proprio l’Asl di Brindisi a pubblicare le parole dell’uomo, che nonostante il grave lutto, ha voluto esternare i suoi sentimenti, verso coloro che si sono presi cura della donna che amava e che si stanno ancora prendendo cura dei suoi due bambini appena nati.
La lettera del marito di Viviana
Viviana era una donna, una moglie, una mamma fuori dal comune. Mi spiace che non abbiate avuto la possibilità di conoscerla. Amava la vita ma soprattutto amava la famiglia tanto da sacrificare la sua vita per darla a due fantastiche creature: Edoardo Maria ed Emilia Maria. In realtà tutte queste sue caratteristiche non moriranno mai. È vero, il normale schema della vita non dovrebbe essere questo. Non è giusto che due splendidi gemelli non avranno mai la possibilità di conoscere la loro mamma né che una bimba di sei anni (Emma Maria) non possa più abbracciare la sua stella. Ma dietro tutto questo dolore, dietro tutta questa ingiustizia c’è comunque un aspetto positivo.
L’aspetto positivo, secondo il marito di Viviana, è aver conosciuto i medici della struttura sanitaria. Per 5 giorni, quelle persone in camice bianco, di cui lui non sa nemmeno il nome, sono stati gli angeli custodi della moglie.
Li ha visti piangere e soffrire dinanzi ad una tale tragedia.
Aver visto le lacrime nei vostri occhi mi ha fatto capire tutta la vostra umanità e quanto abbiate sudato, studiato per cercare di dare una speranza a Viviana. Ma purtroppo così come mi avete insegnato, in medicina due più due non fa mai quattro. Sento comunque il dovere di ringraziarvi da parte mia, di mia figlia (che spero possa fare il vostro lavoro) e di tutta la mia famiglia per l’impegno, la professionalità e l’umanità che vi rendono dei veri e propri angeli custodi in carne e ossa. Con affetto, Giacomo.