Ciro Calcagno, poliziotto napoletano, morto a soli 34 anni
Fatali i traumi riportati nel frontale tra l'auto guidata dallo stesso Ciro Calcagno e un'altra che proveniva in senso opposto
Un Santo Stefano drammatico quello appena trascorso. Ciro Calcagno, giovane agente di Polizia di Napoli, che nella serata di ieri ha perso la vita in un tremendo scontro frontale tra la sua auto e un’altra vettura che proveniva in senso opposto. In auto con lui anche la compagna, che fortunatamente non è in pericolo di vita.
Giorni di festa e serenità che, purtroppo, si sono trasformati in tragedia per la famiglia di Ciro e per tutti coloro che lo conoscevano e amavano.
Il sinistro, molto violento, si è verificato nella serata di ieri a Villaricca, in provincia di Napoli. Più precisamente a via Enrico Fermi, che collega appunto Villaricca a Giugliano. Un tratto stradale che troppo spesso è teatro di episodi simili, tanto che i residenti hanno più volte segnalato la sua pericolosità.
Nell’impatto sono rimaste coinvolte due auto. Su una viaggiavano Ciro e la sua compagna Carla. Sul posto sono arrivati subito i soccorritori medici del 118, allertati da alcuni testimoni.
I sanitari hanno prelevato i due fidanzati e li hanno trasportati d’urgenza all’ospedale La Schiana di Pozzuoli, dove però Ciro si è spento poco dopo il suo arrivo per la gravità dei traumi riportati.
La sua compagna e il conducente dell’altro mezzo, seppur feriti, non sembrerebbero essere in pericolo di vita.
Le forze dell’ordine hanno effettuato tutti i rilievi del caso e ora cercheranno di fare chiarezza sulla dinamica del sinistro.
Cordoglio per la morte di Ciro Calcagno
Ciro Calcagno aveva solo 34 anni ed era originario di Melito, nella zona nord di Napoli. Lavorava alla UPG della questura di Napoli e la Polizia era la sua più grande passione, oltre che sua occupazione.
Tantissimi i messaggi di cordoglio apparsi sul web nelle prime ore di questa mattina. Tanti amici, ma anche coloro che hanno condiviso con lui una parte di percorso professionale.
Come l’avvocato Arciero, che con il 34 aveva lavorato a Roma dal 2016 al 2018 e che con lui aveva mantenuto i rapporti fino ad ora. Su Facebook ha scritto:
Ciro era un poliziotto “di strada”, che amava follemente l’attività operativa. Per questo, il suo luogo di lavoro è sempre stato la sua amata Volante. Sapeva cosa significasse rischiare la vita ogni giorno e non si è mai tirato indietro di un centimetro, neppure nelle situazioni più rischiose e delicate. Oltre a tutto questo, aveva la straordinaria capacità di riuscire a sdrammatizzare anche i momenti più critici e pericolosi, attraverso la sua ironia tipicamente napoletana. Anche oggi, di fronte al dolore di tutti coloro che lo hanno conosciuto, avrebbe certamente trovato la forza di sdrammatizzare con una battuta. Sono certo che un giorno ci rivedremo! A Dio, Ciro!