Diletta Miatello si trova in carcere: non risponde a nessuna domanda
Diletta Miatello si rifiuta di collaborare con gli inquirenti e di ammettere il delitto della madre e il tentato delitto del padre
Diletta Miatello, l’ex vigile della municipale che ha tolto la vita alla madre Maria Angela Sarto e ridotto in fin di vita il padre Giorgio Miatello, si trova in carcere, ma si rifiuta di rispondere a qualsiasi domanda. Gli inquirenti sono certi che sia lei l’autrice del delitto e del tentato delitto.
Dopo la separazione dal marito e l’affidamento del figlio all’uomo, Diletta Miatello era tornata a vivere dai suoi genitori, due anziani di 84 e 89 anni.
Aveva perso il lavoro e non era più riuscita a trovare un altro impiego. A puntare il dito contro di lei, sono state la colf e la figlia minore dei due anziani. Quest’ultima, Chiara, il giorno del delitto, si è recata a casa dei genitori, poiché non riusciva a contattarli e ha fatto la triste scoperta.
Entrambi colpiti alla testa con un oggetto contundente, la madre in camera da letto e il padre al piano inferiore. Quest’ultimo era in fin di vita, mentre per la donna non c’era più nulla da fare.
Quella mattina, la domestica si era recata all’abitazione, ma Diletta l’aveva mandata via, dicendole che i due anziani stavano ancora riposando. Poi, ha tentato di fuggire ed ha prenotato una stanza d’albergo. Gli inquirenti sono riusciti a rintracciarla grazie alla targa dell’auto e alle telecamere di sorveglianza.
Il medico legale ha stabilito che la madre potrebbe essere deceduta tra la sera del 26 dicembre, Santo Stefano e la mattina del successivo 27 dicembre.
Secondo la sorella e la domestica, dietro al movente ci sarebbero motivi economici. Spesso Diletta chiedeva aiuto ai suoi genitori, tuttavia il papà aveva appena subito un infortunio e la colf ha raccontato agli inquirenti che non era riuscito a recarsi a prelevare dei contanti.
Forse è il motivo che potrebbe aver fatto scattare la rabbia della 51enne Diletta Miatello. L’uomo si trova ricoverato all’ospedale di Padova in gravissime condizioni.