Le prime parole del legale di Diletta Miatello: “Situazione mentale drammatica”
Diletta Miatello si è avvalsa della facoltà di non rispondere, secondo il suo legale si troverebbe in una situazione mentale drammatica
Il Gip di Padova ha convalidato l’arresto di Diletta Miatello, la 51enne che ha tolto la vita alla madre Maria Angela Sarto e ridotto in fin di vita il padre Giorgio Miatello. La donna si è avvalsa della facoltà di non rispondere e non ha ancora ammesso di essere l’autrice del delitto.
Secondo il legale della donna, si troverebbe in uno “stato mentale drammatico“:
Una situazione umanamente difficile, perché è quasi impossibile stabilire un rapporto con la mia assistita.
Secondo la difesa, Diletta Miatello non sarebbe in grado di intendere e di volere e non lo era nemmeno al momento dei fatti.
Diletta Miatello e il delitto
La vicenda è accaduta tra la notte del 26 dicembre e la mattina del successivo 27. La colf si è recata a casa dei due anziani signori, ma la figlia non le ha permesso di entrare. Le ha detto che stavano ancora riposando e le ha chiesto di tornare il giorno successivo. E così la domestica è andata via.
La sorella minore Chiara, non riusciva a contattare i suoi genitori e, dopo aver sentito la domestica, ha deciso di recarsi a casa loro. Una volta aperta la porta, si è ritrovata davanti ad una scena che non dimenticherà mai.
In camera da letto, c’era la madre Maria Angela Sarto, ormai priva di vita, avvolta in un piumone. Al piano di sotto, c’era il papà Giorgio, agonizzante e coperto di sangue. Sarebbe stato proprio lui a dire a Chiara, con le sue ultime forze, che era stata la sorella Diletta. L’uomo, al momento, si trova ricoverato in gravissime condizioni.
Subito gli inquirenti si sono messi alla ricerca della donna, che aveva spento il telefono e si era data alla fuga. Sono riusciti a rintracciarla grazie alle telecamere della zona e alla targa del suo veicolo. Diletta Miatello aveva prenotato una stanza d’albergo.
Dietro al delitto, ci sarebbero motivi economici. La donna si era separata e aveva perso il lavoro (ex vigilessa). Il suo bambino era stato affidato al papà e si trovava in cura nel centro di salute mentale di Cittadella.